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Cronaca Vieste

Il Comune di Vieste tira dritto: i 53 pini verranno abbattuti. Il Wwf Foggia incredulo: "Scelta la strada più facile"

Firme e sondaggi a Vieste non sono bastati a fermare l'abbattimento di 53 pini del mercato del piazzale Paolo VI. Contrario il Wwf Foggia secondo il quale gli alberi sono in buona salute e il problema è la mancata manutenzione degli anni della pavimentazione: "Scelta la strada più facile"

Questa mattina in piazza Paolo VI a Vieste sono cominciati i lavori che prevedono l'abbattimento di 53 esemplari di pino domestico nell'ambito del progetto denominato 'Distretti Urbani del commercio: Intervento di riqualificazione di Piazzale Paolo VI e installazione elementi di arredo', come da delibera di giunta del 3 dicembre scorso.

Non sono bastate le firme di 767 cittadini contrari all'abbattimento e nemmeno un sondaggio lanciato sul web secondo il quale appena il 14% si sarebbe detto favorevole all'iniziativa del Comune. 

"Noi del Wwf di Foggia ci chiediamo se sia corretto abbattere 53 alberi in buono stato di salute in nome di una riqualificazione “apparente”, ricordando che proprio il Comune di Vieste è simbolo del Parco Nazionale del Gargano e come tale dovrebbe rappresentare un modello gestione esemplare del patrimonio ambientale urbano ed extraurbano. Pertanto ci appelliamo agli organi in indirizzo di valutare altre soluzioni onde evitare l’abbattimento degli esemplari di pino domestico. L'abbattimento è giustificato in nome di una riqualificazione che prevede paradossalmente una nuova piantumazione con essenze che sicuramente non saranno in grado di sostituire nel breve termine gli esemplari di pino di circa 35 anni, ma ci vorranno altri 40 anni di attesa" il commento degli esponenti del Wwf di Capitanata.

"Tali alberi, scelti storicamente in ambito urbano per la loro resistenza alle alte temperature estive e all’esposizione a venti e salsedine, per la loro rapida crescita e bellezza, vegetano in ottimo stato di salute e con chiome folte e rigogliose e fanno indiscussamente parte del paesaggio e della geografia dei luoghi. Nulla lascia sospettare ad anomalie strutturali e/o patologie che possano rappresentare un rischio per la salute e/o per la loro stessa stabilità se non in alcuni esemplari (max 3-5) ma riconducibili soprattutto al pessimo stato di manutenzione dei marciapiedi e dell'asfalto" aggiungono.

Per il Wwf l'amministrazione comunale avrebbe scelto la strada più facile puntando sull’abbattimento e sulla successiva ripiantumazione e non sulla riqualificazione e valorizzazione dell’esistente: "La mancata manutenzione della pavimentazione, protrattasi per anni, ha portato il problema alle estreme conseguenze. Da qui l’idea di voler risolvere la questione con l’eliminazione in toto degli alberi e la loro sostituzione con altre essenze arboree di specie diversa. Eppure proprio per il sito in cui vegetano le piante (alla base vi è un vasto spazio, non ci sono strade trafficate né ad alta velocità, non ci sono vetrine di negozi, né pareti e/o finestre adiacenti ai filari, o elementi di fastidio e intralcio alla loro crescita futura) è consigliabile rifare la pavimentazione e garantire la sopravvivenza delle piante in loco per l’utilizzo del piazzale senza rischi di cadute e inciampi".

Per gli ambientalisti non sarebbe questa nemmeno la soluzione economicamente più vantaggiosa.

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