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Vaccini con il contagocce ai medici, scorte seconde dosi quasi esaurite: "Così la campagna della medicina generale dovrà fermarsi"

Le precisazioni del dr. Salvatore Onorati e l'allarme lanciato da Filippo Anelli. Nel frattempo in Puglia è stato usato il 92,5% delle dosi di vaccino consegnate, vale a dire 991.015 somministrazioni fatte di cui 316.400 su ultraottantenni

“Purtroppo, i vaccini arrivano ai medici di medicina generale con il contagocce. E nelle Asl anche le scorte per le seconde dosi sono quasi esaurite. Se continua così, la campagna di vaccinazione ad opera della medicina generale si dovrà fermare” denuncia Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Omceo.

“In questi giorni i medici negli hub e negli ambulatori hanno mostrato uno spirito di abnegazione ammirevole per arginare attraverso l’accelerazione della campagna vaccinale il diffondersi del contagio e di conseguenza il tasso di mortalità e per rimediare alla situazione critica della nostra Regione. Purtroppo, se non ci sono i vaccini, nonostante il sacrificio e l’impegno di tanti colleghi, si può fare poco. A nome dell’Ordine esprimo sostegno e solidarietà a tutti i colleghi che si trovano in prima linea e che spesso sono il frontend su cui si scarica la rabbia di chi non ha potuto ancora accedere al vaccino e magari si trova in una condizione di fragilità. Ai cittadini chiedo comprensione e collaborazione, perché medici e pazienti stanno dalla stessa parte nella lotta alla pandemia. Quei medici che vi trovate di fronte sono gli stessi che fino a qualche settimana fa chiamavate eroi e che oggi sono coloro che sono pronti a farvi i vaccini purché disponibili.”

A Foggia il dr. Salvatore Onorati ha dovuto precisare che nella sede dell’ordine dei medici hanno cominciato a vaccinare i soggetti vulnerabili i medici che per vari motivi non hanno scelto di vaccinare nei propri ambulatori e che ogni medico ha contattato e chiamato i propri pazienti vulnerabili per un totale di una media di trenta a testa.

“Potendone chiamare solo trenta si è dovuto fare una scelta come hanno dovuto fare gli altri medici che hanno vaccinato nei propri studi. È evidente che siamo all’inizio della vaccinazione per cui bisogna fare un calendario in base al numero di vaccini che arrivano giornalmente: quanti me ne possono dare tanti ne faccio.

È evidente che avendo creato un evento che ha avuto un riscontro mediatico i medici che hanno vaccinato all’ordine hanno avuto una maggiore visibilità, ma rassicuro tutti che a vaccinare in questi due giorni non sono stati solo i 16 medici che l’hanno fatto all’ordine, ma anche la stragrande maggioranza dei miei colleghi medici di famiglia a cui sono stati consegnati i vaccini. Per chiarezza e per evitare classifiche che non ci sono e non ci possono essere in questo anno terribile in cui tutti i medici di famiglia hanno lavorato in silenzio per assistere a domicilio le migliaia di pazienti che non hanno mandato in ospedale.

Questa campagna vaccinale è complicata per la mancanza di vaccini e per la difficoltà di gestione dei flaconi, ma l’abbiamo cominciata solo da tre giorni e bisogna portarla avanti aggiustandola giorno per giorno. Ci vorrà molta pazienza e soprattutto non sparando addosso a tutto e tutti come il nemico non fosse il virus, ma chi giornalmente si impegna per combatterlo”

Nel frattempo in Puglia è stato usato il 92,5% delle dosi di vaccino consegnate, vale a dire 991.015 somministrazioni fatte di cui 316.400 su ultraottantenni. Oggi la regione è terza per ingressi nei reparti intensivi preceduta solo dalla Lombardia in cui i ricoveri sono stati 27 e dalla Campania in cui sono stati 20. Sono, in totale 260 i degenti positivi ricoverati nelle terapie intensive pugliesi.

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