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Scuola, verso la nuova ordinanza in Puglia: rientro in presenza dal 1 febbraio ma al 50% per le scuole superiori

Ieri riunione tra i sindacati e gli assessori regionali. Le proposte accolte e quelle contestate. Scuola in presenza al 50% dal 1 febbraio nelle scuole di secondo grado. Forse oggi l'ordinanza

E in via di emanazione la nuova ordinanza che regolamenterà la scuola in Puglia nelle prossime settimane (leggi qui). Lo hanno anticipato nella tarda serata di ieri i sindacati che hanno preso parte all’incontro per la scuola insieme al direttore dell’Usr Puglia, Anna Cammalleri e gli assessori regionali Sebastiano Leo (Istruzione), Pier Luigi Lopalco (Sanità) e Anna Maurodinoia (Trasporti).

L'ordinanza regionale potrebbe essere emanata oggi. Parziale soddisfazione è stata espressa sul secondo grado: le organizzazioni sindacali hanno dato l'ok al ritorno alla didattica in presenza fra una settimana "purché si elimini l’opzione della didattica a domanda individuale" precisano. "L’assessore si è detto disponibile ad accogliere la nostra richiesta di posticipare il rientro a scuola, mantenendo l’attuale assetto, fino alla realizzazione del piano sanitario per la scuola che sarà portato in delibera nei prossimi giorni per trovare realizzazione presumibilmente a partire dal prossimo 1 febbraio; sempre per il secondo grado, abbiamo chiesto che il rientro a scuola (probabilmente al 50%) avvenga con la scelta del turno unico evitando lo scaglionamento degli ingressi. D’altro canto, un rientro al 50% non richiederebbe modifiche importanti al sistema dei trasporti".

La proposta dei sindacati ha incontrato il parere favorevole degli assessori: "Tutto lascia intendere che sarà accolta nella prossima ordinanza. Ovviamente occorrerà trovare una sintesi tra l’ordinanza regionale e le varie disposizioni prefettizie".

Al tempo stesso i sindacati si dicono contrari, ad esempio, alla scelta della Regione di lasciare alle famiglie la facoltà di optare tra frequenza in presenza o frequenza da casa: "Abbiamo chiesto con decisione che la prossima ordinanza non contempli questa possibilità. Lasciando tale opzione alle famiglie si costringono le scuole ad affiancare alla “didattica in presenza” anche la “didattica digitale integrata” (DDI) espletata in modalità sincrona per un tempo pari all'intera giornata scolastica, eventualità, quest'ultima, non contemplata dalle linee guida del 7 agosto 2020"

Il modello di “didattica mista” - sottolineano - "sta sfiancando inutilmente il personale scolastico e sta abbassando notevolmente la qualità della formazione e dell’istruzione, senza tener conto delle oggettive difficoltà che stanno incontrando soprattutto gli studenti più fragili con il serio rischio di un considerevole aumento della dispersione scolastica".

C. Menga della Flc Cgil, R. Calienno della Cisl Scuola, C. De Bernardo Snals-Confsal, F. Capacchione Fgu e P. Spinelli Anief concludono: "Abbiamo ribadito che deve essere salvaguardata e valorizzata l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche lasciando alle scuole la possibilità di azione sui delicati temi della didattica, dell’organizzazione e della giustificazione delle assenze. Ci aspettiamo però che anche queste nostre istanze siano accolte nella prossima ordinanza: esse sono la sintesi di ciò che operatori scolastici, studenti e famiglie chiedono. A chi Governa il dovere di ascoltare! Anche la prossima ordinanza avrà effetti limitati nel tempo, (una settimana o, forse, 15 giorni): confidiamo in un accoglimento delle istanze del mondo della scuola. Se così non dovesse essere ci siamo detti pronti alla mobilitazione comunque prima della emissione della successiva ordinanza"

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