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Marco e Amelia, referenti per Foggia dell'esercito Plastic Free: "Lo facciamo per migliorare la città"

Sono referenti di Plastic Free, onlus ambientalista che ha da poco attivato una sua 'cellula' in città. Stanno muovendo i primi passi, cercando di allargare le fila del loro esercito, con gli strumenti del dire e soprattutto quelli del fare: "Foggia merita la pulizia e la bellezza della propria dimora”

Marco ha 24 anni ed è un borsista di ricerca UniFg. Amelia ne ha 60 e insegna all’Itet ‘Pascal’ di Foggia. Appartengono a due generazioni diverse, ma le loro strade si sono incrociate nell’impegno per un futuro più green. Di Foggia, certo, ma non solo.

Marco Di Furia e Amelia Di Leo sono, infatti, due referenti di Plastic Free, onlus ambientalista che ha da poco attivato una sua 'cellula' in città.

Su Foggia stanno muovendo i primi passi, cercando di allargare le fila del loro esercito, con gli strumenti del dire (incontri di sensibilizzazione sul tema) e soprattutto quelli del fare. Lo scorso 27 dicembre, infatti, erano in strada per la partecipata raccolta di rifiuti post-Natale, con altre realtà del territorio. “Il nostro obiettivo è allargare la rete di sensibilizzazione, ma soprattutto d'azione, in una città che ha bisogno di risvegliarsi dal suo torpore, pretendere di più dalle sue istituzioni, soprattutto ciò che è fondamentale: la pulizia e la bellezza della propria dimora”, spiega Di Furia illustrando princìpi e obiettivi di Plastic Free.

Cos’è Plastic Free e cosa si prefigge di fare la neonata ‘cellula’ foggiana?

Plastic Free è una onlus che si occupa principalmente di sensibilizzare sul tema dell'inquinamento da plastica e di organizzare attività concrete a favore dell'ambiente e dei suoi abitanti. E' un movimento apartitico, giovane e in forte crescita: conta ormai più di mille referenti in tutta Italia, distribuiti nelle varie regioni. Io e Amelia Di Leo, l'altra neo-referente, abbiamo cominciato ad operare da pochissimo sul territorio cittadino. In tutta la provincia di Foggia, oltre al referente provinciale Alessandro Scolozzi, ci sono altri quattro referenti senior, attivi ormai già da tempo nel territorio.

Perché, tra le varie realtà che operano nel campo, avete scelto proprio Plastic Free?

Io e Amelia siamo stati mossi da una forte volontà di avere un impatto sul territorio, di fare qualcosa per migliorare la città. Plastic Free non ama le ciance: agisce. Organizza giornate di raccolte rifiuti negli spazi pubblici, giornate di sensibilizzazione sul tema plastica, operazioni di salvataggio a favore di animali che si trovano in difficoltà a causa della plastica. Non a caso, il nostro simbolo è una tartaruga marina, un animale straordinario e tenace, vittima però dell'incuria dell'essere umano. Personalmente, da giovane foggiano, ho percepito il richiamo di Plastic Free come un invito ad essere parte di un cambiamento autentico, che sta coinvolgendo non solo la nostra città, ma tutta la nazione, anzi, tutto il mondo!

Quali sono le prime iniziative organizzate sul territorio? Attraverso quali canali intendete diffondere il verbo ambientalista?

Essendo referenti da pochissimi mesi, io e Amelia ci sentivamo inizialmente soli e disorientati. Per impratichirci abbiamo partecipato ad una bellissima giornata di raccolta rifiuti organizzata a San Marco in Lamis da Michele Ceddia. Quel giorno abbiamo ripulito un parco cittadino, con una squadra nutrita di volontari: è stato faticoso, ma estremamente soddisfacente! La cosa bella di Plastic Free è proprio questa: sporcarsi le mani, rimuovere letteralmente dal suolo lo sporco lasciato dall'inciviltà che ci circonda! Il mese scorso abbiamo organizzato a Foggia una piccola raccolta in quella che tutti conoscono come ‘Piazza Libanese’, un parco che io trovo davvero bellissimo, con la nuova pista ciclabile che lo attraversa, ma costellato di rifiuti che non solo imbruttiscono il luogo, ma finiscono tramite pioggia e vento nei tombini e dai tombini direttamente nel nostro mare. Abbiamo anche allestito due giornate di sensibilizzazione in due scuole che ci hanno calorosamente accolto: l'Istituto tecnico "Blaise Pascal" e il Liceo classico "Vincenzo Lanza", di cui fra l'altro sono ex studente. Ho anche registrato con l'Università di Foggia un podcast, disponibile su Spotify (https://open.spotify.com/episode/2hAnmxQfqn4bZjFXkE9FML?si=_G5sZmtrSFC-2bDQQQUvPQ), cercando di diffondere il nostro messaggio tra i nostri cittadini più giovani. Abbiamo bisogno di volontari e sostenitori, perché il cambiamento è ancora più rapido e radicale quando si è in tanti. Foggia è la nostra casa, e a nessuno piace vivere in una casa sporca, né tantomeno farla trovare sporca chi arriva qui come ospite, o a chi ritorna dopo tanto tempo, no?

Come è stata accolta questa realtà? Quali sono state le interlocuzioni – attuali e future – con le istituzioni?

Le scuole in cui siamo stati ci hanno ospitato con grande entusiasmo: docenti, studentesse e studenti sono stati  curiosi e partecipi durante la nostra piccola conferenza. Abbiamo tentato di contattare tramite PEC l'ufficio Ambiente del Comune per ricevere un appuntamento, presentarci e chiedere sostegno, ma non abbiamo ottenuto alcun riscontro. Abbiamo avuto le stesse difficoltà anche nel contattare il direttivo dell'Amiu di Foggia, ma contiamo di ricevere presto la loro attenzione. Sarebbe bello in futuro ottenere anche l'appoggio del Municipio, molti sono i Comuni Plastic Free in Italia, perché Foggia dovrebbe essere da meno? Per fortuna, abbiamo trovato l'appoggio di cittadine e cittadini volenterosi che ci hanno aiutato durante la nostra primissima raccolta di fine novembre, ma ci piacerebbe coinvolgere molte più persone - eravamo solamente in dieci. In un'ora, però, abbiamo prelevato da Parco Volontari della Pace  circa 15 chili di rifiuti abbandonati per terra.

Sul fronte della tutela dell’ambiente, quali sono le criticità più evidenti riscontrate? Quali, invece, le buone pratiche che andrebbero promosse e sostenute?

Viaggiando spesso per motivi personali, ho conosciuto la realtà quotidiana di altre città italiane. Si nota subito che Foggia gestisce male i suoi rifiuti. La raccolta differenziata, che nel 2021 non è solo una necessità, ma un'emergenza vera e propria, non funziona qui come dovrebbe. Qual è il rischio? Il rischio è che la plastica non riciclata resta nell'ambiente, per secoli. La plastica non scompare, ma si disintegra in minuscoli frammenti che si diffondono ovunque: nel nostro cibo, nella nostra acqua, nei nostri corpi. Si calcola che un individuo ingerisca senza rendersene conto in media 5 grammi di plastica  alla settimana, l'equivalente di una carta di credito.

Come è possibile diminuirne gli usi (e gli abusi) nelle nostre quotidianità? Quali sono i consigli/direttivi di PF?

L'ideale, a prescindere dalla raccolta differenziata, sarebbe ridurre l'uso della plastica, soprattutto quella monouso. Se non la compro, la plastica non inquina! Abbiamo davvero bisogno della cannuccia per bere la nostra Coca-Cola? E i palloncini sono davvero così necessari? Non bastano festoni di carta e una bella torta per festeggiare? Anche i tessuti sintetici di molti capi d'abbigliamento inquinano, poiché ad ogni giro di lavatrice questi rilasciano microfilamenti che vanno a finire, dallo scarico, direttamente nei mari, e dunque nel pesce di cui ci cibiamo. Altri materiali, come il cotone o la lana, sono potenzialmente meno dannosi sotto questo punto di vista. Esistono spazzolini di bambù, mollette di legno, piatti, bicchieri e stoviglie di carta o metallo... Tanta plastica inutile e dannosa possiamo benissimo risparmiarcela.

Come è possibile, in definitiva, costruire una società e un mondo Plastic Free?

Costruire un mondo Plastic Free, e più ecosostenibile in generale, è un'urgenza che non possiamo più trascurare. Tutto il mondo è preoccupato per le sorti dell'ambiente, visti i disastri naturali che stiamo sperimentando negli ultimi anni. Ma nulla è perduto, siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Certo, non siamo supereroi, ma ognuno di noi il potenziale per rimboccarsi le maniche e operare un miglioramento. Partiamo da Foggia, dalla nostra città. Dobbiamo averne cura, proteggerla, perché nessuno lo farà al posto nostro. Si tratta di piccoli gesti quotidiani, piccole accortezze che possono davvero fare la differenza. Solo noi possiamo portare la bellezza e la sanità dentro casa nostra... Se ci impegniamo subito, vedremo grandi risultati. Foggia si merita la nostra attenzione, ora più che mai.

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