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Nei locali al chiuso solo con il green pass, nuova colorazione regioni per le chiusure e stato di emergenza fino a ottobre o dicembre

La certificazione verde dovrebbe diventare necessaria per partecipare a spettacoli, viaggi ed eventi sportivi. Da ridefinire anche i criteri delle colorazioni. Probabile che il tasso di ospedalizzazione diventi il parametro principale per determinare la permanenza in zona bianca

Obbligo di green pass, nuovi criteri per la colorazione delle regioni e proroga dello stato di emergenza. Sono i punti principali che saranno affrontati nel Consiglio dei Ministri, previsto per oggi ma che, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbe slittare a domani. 

Il nuovo decreto dovrà affrontare in primis la questione legata all'obbligo di green pass nei luoghi a rischio assembramento. Allo stato attuale, infatti, la certificazione consente lo spostamento fuori dai confini nazionali per chi è stato sottoposto a vaccinazione, per chi ha contratto l'infezione ed è guarito negli ultimi sei mesi e per chi è risultato negativo a un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Ma l'aumento di contagi progressivo, in larga parte indotto dalla variante Delta, impone delle nuove misure all'interno del Paese, soprattutto nei contesti in cui il rischio assembramento è concreto. 

I parametri che dovranno definire l'obbligo di green pass non dovrebbero essere rigidi come quelli adottati in Francia (dove la resistenza al vaccino era molto forte alla vaccinazione), anche se potrebbe giocare un ruolo fondamentale per spingere gli indecisi a vaccinarsi. Tuttavia, è molto probabile che il green pass diventi indispensabile per partecipare a spettacoli, viaggi ed eventi sportivi. Tra le ipotesi, c'è quella dell'utilizzo della certificazione nei locali al chiuso, anche se potrebbe bastare una sola dose di vaccino o la negatività al tampone nelle 48 ore precedenti per garantirsi il pass. Sembra escluso, per ora, l'obbligo di vaccinazione per studenti e insegnanti, mentre si valutano restrizioni nei luoghi di lavoro per chi rifiuta di vaccinarsi, sulla falsariga di quanto già disposto per il personale sanitario. Sul caso, però, si è già registrato il parere contrario della Cisl: "Porre dei vincoli di accesso ai luoghi di lavoro mediante il green pass non rientra nel perimetro del protocollo e, in ogni caso, è una modalità discriminatoria di controllo che non può essere imposta con una circolare alle aziende". 

Per quel che concerne i criteri che determineranno il cambio di colorazione delle regioni, si punta a una rimodulazione per garantire la permanenza in zona bianca di tutte le regioni anche nel mese di agosto. Ciò, però, può essere possibile solo limitando il peso specifico dell'incidenza dei contagi, che in alcune regioni viaggia spedita verso il superamento della soglia limite dei 50 casi per 100mila abitanti (in Puglia attualmente è di 10,2 casi, ndr). Nel nuovo decreto, dunque, dovrebbe essere tenuto in considerazione il tasso di ospedalizzazione. Si resta in zona bianca se i posti letto occupati non supereranno le soglie del 5% per le terapie intensive e del 10% per gli altri reparti Covid. Sul caso, però, le Regioni sarebbero più propense a un innalzamento delle percentuali: "La conferenza delle Regioni ha escluso una ipotesi di percentuali così basse di occupazione", ha dichiarato all'Adnkronos il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, che ha aggiunto: "Sarebbe ingiustificabile chiudere il Paese con gli ospedali vuoti. Dobbiamo prestare la massima attenzione a come evolve la malattia, soprattutto sulle ospedalizzazioni, perchè ci fidiamo del vaccino, come io mi fido molto. In prospettiva, il problema non è se uno si contagia, ma se la malattia si aggrava e richiede cure ospedaliere. Questo per il dramma che si crea per tutte le altre patologie che non trovano la dovuta risposta ospedaliera in quanto gli ospedali sono saturi". 

È invece pressoché scontata una proroga dello stato di emergenza, che scadrà il prossimo 31 luglio. Il Consiglio dei Ministri e la Cabina di Regia valuteranno se prolungarlo fino a ottobre o, addirittura, fino al prossimo 31 dicembre. 

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