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Coronavirus, allarme "tracciamento fuori controllo" in Puglia. Anelli: "Misure drastiche per evitare la fine di Bergamo"

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Bari e della Federazione Nazionale Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ha chiesto di intervenire immediatamente per evitare che la seconda ondata degeneri anche in Puglia, dove "la situazione dei tracciamenti è già fuori controllo"

D'altronde era stato lo stesso Michele Emiliano a sostenere che "superato un certo numero di contagiati il tracciamento salta". E che questa situazione avrebbe potuto comportare singoli lockdown, parziali o totali. "Non siamo più in grado di andare a testare le persone con il contact tracing" aveva precisato il governatore della Regione Puglia.

La conferma che la situazione dei tracciamenti in Puglia è fuori controllo e che occorerebbe intervenire subito se non si vorrà correre il rischio di misure drastiche a mo' di lockdown, arriva dal presidente dell'Ordine dei Medici di Bari e dalla Federazione Nazionale Ordini dei Medici, Filippo Anelli, che ha chiesto di intervenire immediatamente per evitare che la seconda ondata degeneri anche in Puglia, dove "la situazione dei tracciamenti è già fuori controllo" tuona.

"Quando non si riescono più a tracciare i contatti e a isolare i cluster di epidemia, l'unica soluzione che rimane per evitare che il sistema sanitario vada in tilt e che succeda da noi ciò che è accaduto a Bergamo, è adottare misure drastiche come una nuova chiusura", spiega Anelli. "I dipartimenti e le Usca hanno migliaia di segnalazioni non processate di casi a rischio Covid, perché non riescono a far fronte all'onda montante dell'epidemia".

Per Anelli, di fatto, nemmeno il tracciamento tramite l’app Immuni è in funzione, perché a oggi il sistema non prevede un protocollo operativo di attivazione del contact tracing tramite l’applicazione.

“Se vogliamo evitare misure drastiche occorre intervenire subito" l'allarme di Anelli: "Serve più personale, a partire dai medici e dagli infermieri. E occorre attivare al più presto tutti i posti letto degli ospedali Covid, oltre a residenze da mettere a disposizione di asintomatici e paucisintomatici per i quali l’isolamento fiduciario non possa avvenire in sicurezza a domicilio".

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Bari conclude: "Inoltre, bisogna raddoppiare il numero delle Usca, attingendo se necessario ai medici di medicina generale in formazione, dato che la norma prevede il loro impiego in strutture sanitarie per il tirocinio e che hanno tutte le competenze per eseguire i tamponi e assistere i pazienti domiciliari".

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