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"Dalle chiusure focolai di tensione sociale". Emiliano si appella a Speranza: "Valutare le riaperture dal 26 aprile"

Negozi e attività in ginocchio dopo 6 settimane di stop. A firmare la richiesta, anche l'assessore allo Sviluppo Economico, Delli Noci: "Si temono ripercussioni, ancor più significative, laddove i numeri di dovessero confermare le restrizioni in corso"

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, chiedono al governo di riaprire alcune attività commerciali e di servizi alla persona, in Puglia, dal prossimo 26 aprile.

Questo perchè le chiusure legate alla 'zona rossa' Covid, che dura ormai da 6 settimane, "stanno generando focolai di tensione sociale, alimentati dalle difficoltà economiche ormai insostenibili per gli operatori". La richiesta è contenuta in una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, a pochi giorni dalla nuova rilevazione (prevista per venerdì) sul monitoraggio dell'epidemia che al momento, oltre ad un Rt da 'promozione', vede un'incidenza negli ultimi sette giorni di 240 casi per 100mila abitanti, quindi al di sotto del limite di 250 che fa scattare automaticamente il rosso e che ha 'punito' la regione nella precedente analisi del 16 aprile scorso.

Secondo Emiliano e Delli Noci "si temono ripercussioni, ancor più significative, laddove i numeri di questa settimana dovessero confermare, per la Regione Puglia, le restrizioni in corso. Per queste ragioni vorremmo porre alla Sua attenzione, con l'urgenza del caso, il tema delle riaperture di talune attività economiche". Il governatore e l'assessore fanno notare che "gli operatori del settore commercio (ambulanti in particolare, ma anche gestori degli esercizi commerciali in sede fissa) hanno avviato forme di protesta in tutta la Regione e lamentano sostanziali disparità di trattamento rispetto ad altre attività commerciali consentite (generi alimentari, beni di prima necessità). A queste si aggiungono le attività relative ai servizi alla persona".

Tenendo condo "dell'esistenza di protocolli sanitari di prevenzione  - concludono  - dei contagi applicabili alle attività commerciali, in sede fissa e su aree pubbliche, ed alle attività di servizio alla persona, per le riaperture in sicurezza, con la presente siamo a chiederLe di valutare la possibilità che anche gli altri esercizi commerciali (non solo alimentari e beni di prima necessità) possano riaprire, a far data dal 26 aprile 2021, nel rispetto dei protocolli di prevenzione e sicurezza".

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