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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Cerignola

A Cerignola una scala e un murale per diffondere un messaggio di legalità

Si tratta dell'ultimo step del progetto 'Il coraggio dei colori'

Si conclude a Cerignola con una scala della legalità e un murale con i volti di tre donne vittime innocenti vittime di mafia il progetto ‘Il coraggio dei colori’. Arriva al termine, quindi, la serie di eventi che ha animato la cittadina con laboratori, attività ludico-ricreative, eventi e interventi di rigenerazione urbana finalizzati alla diffusione di un messaggio di legalità e di rispetto delle regole.

I ragazzi delle associazioni e i residenti della zona - spiega il consigliere comunale Mariarosaria Divito, tra i promotori dell’iniziativa - hanno colorato una scala scrivendo delle frasi molto significative e hanno impresso le orme delle loro mani sui muri di cinta per testimoniare il forte e viscerale legame con il territorio e con quella fetta di Città. Dopo la panchina dell’inclusione e le attività connesse, e dopo i laboratori in villa comunale, il mix tra istituzioni, associazioni, residenti ha dato i suoi frutti”.

“Grazie all’impegno di tutti, siamo riusciti a creare una rete festante e impegnata nella salvaguardia e nella rigenerazione delle nostre periferie. È un progetto – commenta il vicesindaco e assessore al welfare Maria Dibisceglia - che sicuramente ripeteremo per toccare altre realtà, magari complesse, della nostra città. L’arte è il mezzo principale per diffondere messaggi nobili: ribadire la centralità della legalità nella nostra Cerignola è un atto per niente scontato e non sarà l’unico momento di riflessione collettiva”.

Il murale, realizzato dall’artista napoletano Paolo Deor, raffigura i volti di tre donne vittime di mafia: Renata Fonte assessore del Comune di Nardò assassinata a 33 anni nel 1951 dopo essersi opposta alla cementificazione selvaggia nel porto, Graziella Campagna uccisa a soli 17 anni per aver ritrovato fortuitamente un pizzino nella lavanderia in cui lavorava, e la poliziotta Emanuela Loi morta nella strage di Via D’Amelio per mano di Cosa Nostra.

Proprio in occasione dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino, abbiamo voluto rendere omaggio alla sua storia, che è la storia del Paese, ribandendo nettamente la nostra posizione - commenta il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito - e condividendola con la città, che in queste settimane ha potuto conoscere storie esemplari, vissuti spesso dimenticati e rotte da perseguire. Le centinaia di nomi impressi sulla scala della legalità, che corrispondono ad altrettante vittime di mafia, diventano la bussola non solo per Piazza del Cinquecentenario, ma anche per un’intera Città che pur tra difficoltà sta reagendo alla criminalità. Le infiltrazioni mafiose non sono il tratto distintivo di Cerignola, e non lo saranno mai, ma rappresentano un fatto storico da non dimenticare. I valori di Cerignola da oggi saranno stampati per sempre nella memoria dei cittadini”.

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