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Magistrati e avvocati arrestati in Puglia. Aiga Foggia: "C'è sfiducia nei cittadini, lesa immagine Giustizia"

L'associazione italiana giovani avvocati di Foggia intende ribadire con vigore "i principi e i valori che devono guidare l’avvocato e il magistrato nell'esercizio delle proprie indispensabili funzioni nell'amministrare la Giustizia e nella tutela dei diritti"

“I fatti portati all’attenzione della recente cronaca giudiziaria, confermati dalle dichiarazioni confessorie del gip e dell’avvocato in merito all’accordo corruttivo, ledono gravemente l’immagine della Giustizia, nelle sue componenti essenziali, avvocatura e magistratura, e determinano un ulteriore grave scoramento e senso di sfiducia da parte del cittadino nei confronti della Giustizia nel suo complesso. È necessario che la collettività sappia cogliere quella linea netta che segna il solco tra un’avvocatura virtuosa ed un’altra che tale non è, al fine di riportare nel giusto alveo del merito, della competenza e della professionalità, il rapporto fiduciario che lega avvocato e cliente, avvocato e cittadino, e si rinnovi in tutti coloro i quali incappano nella macchina della Giustizia una concreta fiducia nell’ Avvocatura e nell’esercizio della sua funzione difensiva, nel rispetto di quei principi di dignità, probità e decoro che devono sempre accompagnarla”.

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Così l’Aiga di Foggia che, in relazione agli arresti di un Gip del Tribunale di Bari e di un avvocato del medesimo Foro, intende ribadire con vigore i principi e i valori che devono guidare l’avvocato e il magistrato nell’esercizio delle proprie indispensabili funzioni nell’amministrare la Giustizia e nella tutela dei diritti. “Riteniamo che sia doveroso stigmatizzare e censurare quanto sinora emerso, al fine, da un lato, di tutelare l’immagine dell’avvocatura e di tutti quei professionisti che utilizzano esclusivamente le armi del Diritto e della dialettica processuale per ottenere risultati favorevoli per i propri assistiti e, dall’altro lato, di evitare che la parte più giovane dell’avvocatura si scoraggi dinanzi all’emersione di tali fenomeni che stridono fortemente con quella passione per lo studio, l’approfondimento, la formazione e più in generale per la tutela dei diritti, che da sempre ispira e anima con entusiasmo e passione la giovane avvocatura”.

“Confidando, infine, che gli indagati possano godere di un giusto processo, in armonia al dettato costituzionale, e invitando alla cautela di giudizio coloro che emettono sentenze definitive prima di ogni valutazione, accomunando superficialmente posizioni ben distanti tra loro, si prendono con fermezza le distanze dalle condotte oggi cristallizzate nelle dichiarazioni confessorie dei due summenzionati, in quanto costituiscono un chiaro vilipendio ed un inverecondo oltraggio della funzione dell’avvocato e del magistrato”, concludono.

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