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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Il ritorno di Coletti, guiderà il Foggia con Vacca: "De Zerbi fonte di ispirazione per noi. Faremo un calcio propositivo"

L'ex centrocampista rossonero tesserato come allenatore in seconda, ma sarà lui a condurre il gruppo insieme all'ex compagno e amico Antonio Vacca, con Olivieri che tornerà a occuparsi della formazione Primavera

Il suo ritorno a Foggia era ormai noto ai più da alcuni giorni, eppure sul quarto approdo in Capitanata di Tommaso Coletti non sono mancate le novità. L'ex regista e centrale difensivo rossonero si è presentato quest'oggi nella sala stampa 'Fesce' per la consueta conferenza della vigilia di un match di campionato e lo ha fatto nella veste di allenatore dei satanelli. Ufficialmente prenderà il posto di Antonacci, il vice di Cudini che ha anche lui da poco risolto il contratto. Di fatto, sarà lui a condurre il gruppo insieme all'ex compagno e amico Antonio Vacca, con Olivieri che tornerà a occuparsi della formazione Primavera. Coletti agirà con deroga, non disponendo ancora del patentino per poter guidare una formazione di serie C, poi la società dovrà pensare a quale figura affiancargli. Ma la strada sembra essere tracciata. Sarà un Foggia a trazione 'dezerbiana', guidata da due ex calciatori di quel Foggia che ormai 8 anni fa visse una rinascita avviata proprio dall'attuale allenatore del Brighton: "Roberto è una grandissima fonte di ispirazione per noi, come tecnico e come uomo. Avendo avuto la fortuna di averlo come allenatore, ci ha aperto un mondo. Studiamo le sue squadre da tempo e i suoi principi. Ciò non significa che bisogna copia, significa che certi principi vanno sempre adeguati ai calciatori in rosa. Sicuramente, la costruzione dal basso e il giocare a calcio fanno parte del nostro vocabolario. Buttare la palla a caso non è nelle nostre idee", precisa Coletti. 

Quella che si appresta a iniziare è la quarta avventura, dopo le tre da giocatore vissute in periodi diversi, con allenatori e ben tre proprietà differenti (gli otto soci, Casillo e infine i Sannella, ndr): "Sapete quanto sia forte il legame. Ci tengo da morire a questa città. Per me è una occasione imperdibile, un motivo di crescita, un banco di prova importante per capire se questa carriera sboccerà o no. Con la massima umiltà ci siamo messi a lavorare, sapendo la responsabilità che ci siamo presi. Ringrazio la società perché penso abbia dimostrato grande coraggio. Spero che sia ripagata il prima possibile". 

Racconta di aver trovato un gruppo subito predisposto a praticare un certo tipo di calcio. Un Foggia che dovrà essere propositivo, ma che non sarà ingabbiato dai numeri o dai moduli: "Contano i principi. L'idea parte dal presupposto di avere tante possibilità di gioco, anche perché le squadre avversarie ci studiano e noi vogliamo trovare soluzioni in tutte le partite", spiega. 

Tende a glissare sul mercato, sia sui profili ricercati che su quelli destinati ad accasarsi altrove: "La società ha parlato con i ragazzi e anche noi. Finché sono tesserati sono a disposizione e li utilizzeremo tutti. Giocare durante il mercato aperto è sempre delicato, sei portato a lavorare all'interno di dinamiche fastidiose. Ma tra professionisti diventa un problema di secondo ordine". 

Logica la domanda sulle ataviche problematiche offensive, verbalmente arginate dal neo-tecnico: "Io sono stato educato in un certo modo. I giocatori che ho sono i più forti che ci sono e sono felice di sfruttare le loro caratteristiche. Quando arriveranno altri giocatori sarò contento". Intanto apprezza la qualità tecnica di molti giocatori: "Qualcuno è meno specifico al nostro credo, ma sono difficoltà a cui si può ovviare con lavoro e predisposizione. Il nostro punto di forza è che ci sono tanti giocatori forti tecnicamente". 

Non formula giudizi sul passato: "Ho visto un po' di partite, ma certe dinamiche si conoscono solo dall'interno. Non si può giudicare un libro dalla copertina. Ci sono sicuramente cose che per il nostro modo di pensare vanno modificate", dice, parlando di squadra che dovrà essere più spavalda, "galeotta". Ciò che non dovrà mancare è la mentalità vincente: "Da giocatore nella mia testa c'era sempre la voglia di vincere. La gente vuole vedere entusiasmo, carica, voglia di arrivare prima sul pallone. Perché Foggia è così, Foggia è questa". 

L'esordio è dei più ostici, in un derby contro una squadra in salute come il Taranto, e l'handicap di giocare ancora senza pubblico: "Si sarebbe potuto prendere una decisione diversa. Pur volendo punire i responsabili degli atti di Taranto, non è giusto punire gli abbonati. Spiace che si giochi a porte chiuse, la gente non lo merita. Cosa dico ai tifosi? Ciò che dicevo da calciatore: ci stiamo mettendo il massimo impegno. Speriamo e crediamo di aver preparato la partita nel miglior modo possibile. I ragazzi sono carichi, noi siamo carichi". 

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