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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Decreto Draghi, cambiano i criteri per la colorazione delle regioni: priorità a incidenza e ricoveri

Oltre all'incidenza superiore ai 250 casi per 100mila abitanti, si può passare in zona rossa se si superano le soglie critiche del 40% per le aree mediche e del 30% per le terapie intensive

Nel testo del nuovo Decreto del Governo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, sono presenti anche delle modifiche ai parametri di ingresso nelle zone colorate.

Secondo i criteri proposti dal Ministero della Salute assumono rilievo principale l'incidenza dei contagi e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, dati considerati più attendibili (in quanto più recenti) rispetto all'indice rt che fa riferimento a un periodo anche di 20 giorni antecedente il giorno della pubblicazione dello stesso. 

Dunque, oltre all'incidenza superiore ai 250 casi per 100mila abitanti, si può passare in zona rossa se si superano le soglie critiche del 40% per le aree mediche e del 30% per le terapie intensive. Secondo quanto dichiarato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, si resta in zona gialla qualora le soglie critiche siano inferiori rispettivamente al 30% per le aree mediche e al 20% per le terapie intensive. Come riporta Today, il Ministro avrebbe specificato che in via transitoria avranno valore sia i vecchi che i nuovi parametri assicurando che, allo stato attuale, con entrambi i parametri tenuti in considerazione, nessuna regione passerebbe in arancione. 

In Puglia, attualmente i pazienti ricoverati sono 1223, in calo da ormai un mese. Rispetto all'ultimo incremento registrato lo scorso 18 aprile (2191 persone), gli ospedalizzati sono scesi del 44,1%. In terapia intensiva attualmente si segnalano 126 pazienti, ovvero il 22% rispetto al totale di posti letto disponibili. Per le aree mediche, invece, la percentuale è scesa sotto il 30% (1097 persone).

Attualmente, solo la Toscana presenta un valore oltre la soglia critica (31% per le terapie intensive). In Calabria, invece, si segnala il 35% di posti letto occupati in area non critica, ma il 15% per le terapie intensive. 

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