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Sabato, 27 Aprile 2024
Salute

Sanità, la Regione Puglia blocca le assunzioni. Palese: "Tuteliamo i lavoratori per evitare difformità"

Lopalco e Abaterusso, Forza Italia e Lega, contro la decisione dell'assessore alla Sanità Rocco Palese (che replica)

In riferimento alla disposizione regionale emanata nei giorni scorsi in materia di personale del Servizio Sanitario Regionale, l'assessore alla Sanità Rocco Palese ha precisato che la Regione Puglia non intende in alcun modo bloccare le assunzioni, ma che la disposizione "è da intendersi efficace, nelle more dell’imminente perfezionamento della procedura regionale, attualmente al vaglio dell’avvocatura regionale, in merito alle procedure di stabilizzazione, proroga contratti e scorrimento graduatorie idonei, necessaria ad evitare comportamenti eterogenei, già messi in atto da parte di alcune aziende sanitarie, creando tensioni con le organizzazioni sindacali".

Rocco Palese aggiunge: "Nella stessa disposizione, è stato altresì previsto che, previa richiesta di autorizzazione, le aziende possono procedere all’assunzione del personale necessario ed indispensabile, così come già messo in pratica  in questi giorni da alcune aziende sanitarie. L’iniziativa messa in atto dalla Regione, pertanto, è volta a tutelare la più ampia platea di lavoratori, garantendo uniformità di comportamento in tutte le aziende sanitarie”.

I primi ad aver contestato la decisione erano stati Pierluigi Lopalco, presidente del gruppo misto in Consiglio regionale, ed Ernesto Abaterusso, segretario regionale di Articolo Uno. "Rappresenta per migliaia di lavoratori della sanità un salto nel buio. E bene hanno fatto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione di fronte a una tanto evidente mancanza di correttezza nelle relazioni sindacali. Diciamo le cose come stanno: siamo di fronte ad una situazione molto confusa e di assenza di una chiara visione, dove un giorno si annuncia in pompa magna la programmazione dei fondi del Pnrr prevista per la Puglia con l’apertura di ospedali di comunità, case della salute, medicina territoriale e di prossimità per la quale serve l’assunzione di migliaia di medici, infermieri, oss e il giorno dopo blocca tutto e ipoteca il futuro di migliaia di donne e uomini che da tempo aspettano l’agognata stabilizzazione.

Aggiungono Lopalco e Abaterusso: "E' una decisione che va contro le attese di tanti lavoratori che in questi anni sono stati in prima fila e hanno permesso la tenuta di interi reparti ospedalieri, strutture di pronto soccorso, ambulatori e Asl, ma va anche in direzione diametralmente opposta al lavoro portato avanti, non senza difficoltà, dal ministro della Salute Roberto Speranza. Alla Regione chiediamo da che parte sta? Dalla parte dei lavoratori e della tutela della salute? Bene, lo dimostri nei fatti perché dopo anni di sacrifici imposti dal piano di rientro e dal piano operativo che hanno portato a una sistematica diminuzione del personale, dell’assistenza e dei servizi abbiamo l’occasione oggi – grazie ai fondi stanziati per la Sanità da Governo ed Europa - di voltare pagina".

Il consigliere regionale e l'esponente di Articolo Uno concludono: "Gli annunci in pompa magna cui siamo stati abituati in questi ultimi tempi non servono. Serve chiarezza. E la volontà vera di non giocare irresponsabilmente sulla pelle delle persone, ma di lavorare per garantire una volta per tutte una sanità che sia realmente a misura di cittadino".

Anche il gruppo di Forza Italia ha commentato la notizia: “Un giorno si fanno annunci in pompa magna su ospedali e case di comunità da realizzare e su strutture da attivare e il giorno dopo si annuncia lo stop delle indispensabili assunzioni: quel che accade in Puglia ricorda “la legge Fiorentina, fatta la sera e guasta la mattina” durante la totale instabilità di governo medievale. Oltre a non esserci alcuna strategia evidente sottesa, procedendo a tentoni e ad annunci, non possiamo non notare di essere stati, purtroppo, facili profeti. Quando è stata annunciato il potenziamento della medicina del territorio grazie ai fondi del Pnrr, abbiamo accolto con favore l’iniziativa, ma non ci siamo sottratti dal mettere in guardia la Giunta: ci vuole il personale sanitario per rendere operative le nuove strutture e farle funzionare. Ed oggi, arriva il più infausto degli annunci: si bloccano le assunzioni, anche a tempo determinato, perché la Regione deve prima “effettuare un’attenta pianificazione”"

Il capogruppo azzurro aggiunge: "La domanda sorge spontanea: che ne è del piano assunzionale approvato? Se non è quello il provvedimento in cui disegnare, in base alle indicazioni delle Asl, una pianificazione del fabbisogno di personale, di cosa parliamo? Si punta a costruire cattedrali nel deserto, in una Regione già in carenza di personale, frenando anche ulteriori assunzioni... c’è veramente una grande confusione, ormai incomprensibile ai cittadini, agli operatori e ai sindacati e l’assessore regionale dovrebbe spiegare ai pugliesi se si naviga al buio o c’è ancora un barlume di gestione della sanità regionale”.

Questa la nota del capogruppo della Lega in Consiglio regionale: “Dichiarare candidamente, come fa l’assessore alla Sanità, che l’unico modo per garantire l’assistenza nei Pronto soccorso pugliesi è quello di utilizzare i medici in pensione e di medicina generale, è la certificazione di una Caporetto per la Giunta regionale. Secondo un sindacato di settore, mancano all’appello almeno 90 medici, pari al 40% del fabbisogno previsto. Un’autentica disfatta, che rende plasticamente l’incapacità di programmazione e di strategia del governo regionale in una materia costituzionalmente rilevante. Invece di chiamare alle armi i camici bianchi che si stanno godendo il meritato riposo o quelli di base, già oberati di impegni, la Regione proceda subito a dare lavoro stabile ai giovani medici, facendo anche marcia indietro su quella insensata decisione di bloccare le tanto attese stabilizzazioni nel comparto della sanità. Altrimenti, saremmo di fronte a una vera e propria provocazione, a rischio anche di responsabilità erariale, con annunciati ricorsi alla Corte dei Conti. Molti hanno dimenticato, o fanno finta di non ricordare, il ruolo determinante che tanti operatori del settore hanno avuto per la ripresa economica, con una crescita del Pil pari al 6%, che oggi ci consente di parare, almeno in parte, le conseguenze del conflitto bellico in Ucraina. Mi auguro che qualcuno, a Palazzo della Regione, abbia buona memoria. Un sistema che fa leva sulla precarietà di oggi e su quella di domani non può che essere deficitario, inadeguato, in preda a una carenza pericolosa che mette a rischio la salute e la vita delle persone. Finora, mi dispiace doverlo dire, l’assessore alla sanità si è fatto notare più per qualche improvvida dichiarazione che per aver impresso una svolta al sistema. Diamogli tempo, si dirà. Ma mentre l’assessore studia, il malato deve sperare di non entrare mai in un Pronto soccorso pugliese".

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