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Gino Lisa, On. Bordo: “UE non ha aperto procedure d'infrazione, riattivare gara per l’allungamento”

“Non si capisce cosa abbia motivato i due funzionari regionali ad intervenire su AdP suggerendo la sospensione della gara con la scusa che si era in attesa di un'autorizzazione europea”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

“L'Unione Europea non ha mai aperto una procedura d'infrazione nei confronti dello Stato italiano" per gli interventi infrastrutturali negli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia; quindi "non c'è nessun ostacolo all'espletamento della gara per l'allungamento della pista dello scalo foggiano, e Aeroporti di Puglia farebbe bene a riaprire il bando e procedere con la realizzazione di un'opera strategica per l'economia territoriale e pugliese".

Lo afferma l'on. Michele Bordo, deputato del PD e presidente della Commissione Politiche UE, dopo aver effettuato "con il dipartimento Politiche Europee una verifica puntuale della documentazione prodotta a livello regionale, statale e comunitario, da cui risulta l'inesistenza di alcuna procedura formale contro l'Italia per l'allungamento della pista dell'aeroporto di Foggia.

D'altronde, gli interventi infrastrutturali in favore dello scalo foggiano furono autorizzati nel 2007 proprio dalla commissione europea. Insomma, non è l'Europa che blocca il programma di investimenti, occupazione e sviluppo" finanziato con 14 milioni degli ex Fondi FAS.

"Il carteggio tra Bruxelles e Bari inizia il 5 giugno 2012, 17 mesi fa - continua Bordo - con una richiesta da parte dell'Europa di informazioni sull'intervento programmato per i 4 aeroporti pugliesi (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto). A motivare la richiesta è l'esposto di un soggetto interessato ad un'eventuale alterazione della libera concorrenza nel trasporto aereo.

Gli uffici della Regione Puglia rispondono il 22 giugno 2012 chiarendo il contesto normativo e il quadro economico dell'investimento. Di questa nota gli uffici della Commissione europea prendono atto e, successivamente, la delegazione permanente italiana a Bruxelles afferma di ritenere conclusa l'indagine amministrativa avviata dall'Europa sugli aeroporti pugliesi. Una prassi consolidata che non prevede sempre l'archiviazione formale della pratica.

Nessun'altra comunicazione, formale o informale, c'è stata nei 15 mesi successivi e non si capisce pertanto cosa abbia motivato adesso i due funzionari regionali ad intervenire su Aeroporti di Puglia suggerendo la sospensione della gara per l'esecuzione dei lavori di allungamento con la scusa che si era in attesa di un'autorizzazione europea.

Ho ragione di pensare - afferma il presidente della Commissione Politiche UE - che allora le motivazioni siano altre. Personalmente, e con me la quasi totalità delle istituzioni e delle organizzazioni imprenditoriali e civiche di Foggia e della Capitanata, ritengo il 'Gino Lisa' un'infrastruttura strategica per la ripresa dello sviluppo industriale e, ancor più, turistico di una provincia che assomma in sé oltre il 40% delle strutture ricettive della Puglia. D'altronde, tutte le programmazioni economiche ed infrastrutturali della Regione Puglia confermano la sua strategicità; ribadita più volte nei documenti prodotti dal Consiglio regionale, molto spesso all'unanimità.

Due burocrati regionali e qualche tecnico o dirigente di AdP non possono decidere se realizzare o meno un investimento così complesso e importante, a meno di non voler pensare che questa della mancanza dell'autorizzazione europea sia l'ultima scusa utilizzata da chi, per le ragioni più disparate, vuole determinare la chiusura dell'aeroporto di Foggia. Anche a costo di buttare al vento decine di milioni di euro già investiti nel miglioramento e nel potenziamento dell'infrastruttura.

Invito il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ad assumere personalmente e direttamente l'iniziativa di chiarire questa oscura vicenda e i vertici di Aeroporti di Puglia a riattivare la procedura della gara d'appalto. Altrimenti - conclude Michele Bordo - tanto l'uno che gli altri si assumeranno la piena responsabilità della perdita dei finanziamenti e l'inevitabile marginalizzazione e chiusura dell'aeroporto di Foggia".

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