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C'è chi dice no; Prc: "Senza simboli per non farsi riconoscere"

E’ per tacere sulle colpe della destra di governo, oltre che sulle proprie responsabilità, che la destra foggiana scende in piazza senza simboli di partito: non vuole essere riconosciuta!

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Comunicato stampa del PRC sulla corteo della minoranza a Palazzo di Città e sulla gestione della cosa pubblica targata Mongelli.

"Non basta scendere in piazza e dire no! Non basta quando non si ha il coraggio  di fare una seria e profonda  autocritica sui dieci anni di governo della città di Agostinacchio. Dieci anni in cui si è costruita la tecnostruttura del comune che oggi si definisce, parole di Bruno Longo, “incapace di svolgere il proprio ruolo”. Non basta dire che la giunta Mongelli vuole aumentare le “tasse comunali” dimenticandosi che si è parte della destra di governo che ha tagliato i fondi destinati ai comuni e che, in queste ore, sta approvando una manovra finanziaria che sarà devastante per il comune di Foggia e, con l’aumento dell’IVA ed i tagli al welfare, impoverirà ulteriormente i lavoratori ed i disoccupati foggiani. Per non parlare, poi, dell’inconsistenza della  politica della giunta Pepe la cui azione è da portare ad esempio per sostenere l’abolizione delle provincie.

E’ per tacere sulle colpe della destra di governo, oltre che sulle proprie responsabilità, che la destra foggiana scende in piazza senza simboli di partito: non vuole essere riconosciuta! Alla giunta Mongelli riconosciamo il merito di aver posto, per quanto possibile, i conti sotto uno stretto controllo, ma non ci possiamo esimere da fare  una ferma critica all’incapacità di svolgere sia un’azione innovatrice che di stimolo alla democrazia partecipata. Democrazia partecipata tanto decantata in campagna elettorale, quanto velocemente dimenticata nell’azione di giunta comunale dall’applicazione del manuale Cencelli per tenere coesa una maggioranza in consiglio comunale senza una linea politica.

L’aumento della tariffa di sosta ed il rincaro del 30% della TARSU fanno pensare che l’azione del sindaco sia orientata al solo far cassa, e questo perché manca ancora il piano per la mobilità sostenibile a manca anche il piano di riordino aziendale di AMICA a cui deve seguire il programma per la raccolta differenziata con il sistema “porta a porta” indispensabile per avviare il ciclo virtuoso del recupero delle materie prime dai rifiuti.

Continuare a rimandare una seria riflessione sui problemi della sicurezza, affidandosi solamente alla militarizzazione del territorio ed alla dotazione di bastoni e spray urticanti alla polizia urbana, dimostra la totale incapacità di confrontarsi con le conseguenze della crisi economica che diventa anche crisi sociale, come l’incremento dei furti e dei “piccoli reati”testimonia, determinando anche un clima di insicurezza. Questo testimonia il fallimento delle politiche sociali e dei piani sociali di zona che hanno sperperato risorse senza dare utili sociali. La testimonianza della schizofrenia delle politiche sociali è il finanziamento dell’albergo diffuso, struttura voluta dalla regione in cui gli immigrati possono dormire con dignità, a cui non fa seguito l’istituzione della consulta degli immigrati, prevista dallo statuto del comune all’articolo 47 comma 7 lettera C, che prevede la nomina di un consigliere degli immigrati con diritto di parola alle sedute del consiglio comunale.

La mancata costruzione, e consegna, di 30 alloggi popolari e le vicende dei piani di rigenerazione urbana sono lì a dimostrare quanto siano attendibili le promesse fatte da Sindaco ed assessore all’urbanistica a chi da anni sta aspettando, con diritto, un alloggio in affitto a costi sostenibili, mentre nulla viene fatto per combattere l’occupazione abusiva delle case di proprietà del comune.

Su questi temi Rifondazione Comunista ha sempre presentato proposte, coerenti e praticabili, nello spirito che animava il motto “Foggia Capitale” e continueremo a farlo. Auspichiamo che il sindaco e la coalizione di centrosinistra facciano autocritica e vogliano ascoltare la città riaprendo il dialogo con le associazioni ed i movimenti che la animano, seppellendo, definitivamente, il manuale Cencelli e la partitocrazia".
 

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