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Orsara di Puglia diventa residenza artistica in occasione dei 'fucacoste'

L’obiettivo è costruire un archivio digitale che racconti al mondo il primo novembre orsarese

Una residenza artistica per raccontare la tradizione dei ‘Fucacoste e cocce priatorje’ (Falò e zucche antropomorfe). Accade ad Orsara di Puglia dove dal 31 ottobre al 2 novembre fotografi, videomaker, creativi del suono e dell’immagine digitale potranno soggiornare come ospiti del Comune che fornirà vitto, alloggio, spazi per la realizzazione delle attività, risorse materiali, supporto tecnico e organizzativo. L’obiettivo è costruire un archivio digitale che racconti al mondo il primo novembre orsarese.

Per partecipare è necessario rispondere ad un bando e inviare entro e non oltre il 27 ottobre alle 23.59 i propri lavori fotografici, video, audio, design e arti affini. Sono richiesti i seguenti portfolio: fotografia, 10 immagini; video, 3 short video della durata minima di 3 minuti ciascuno; suono, 3 tracce audio della durata minima di due minuti; design, 3 opere di grafica o design o 3d, etc. Tutte le parti delle opere presentate devono essere state realizzate dall’autore che ne deve detenere la completa e originaria paternità e proprietà. La partecipazione è gratuita.  A selezionare gli artisti che otterranno la residenza artistica sarà la giuria composta da: Patrizio De Michele (fotografo e curatore archivio Fuoco), Luca Santese (fotografo e cofondatore del collettivo Cesura), Gabriele Chiapparini e Camilla Marrese (fotografi/visual artists), Francesca Partisan (direttrice artistica Collateral Maris Festival), Luca Longobardi (pianista, compositore, multi media artist), Niki Dell’Anno (regista e manager di Wildratfilm), Giuseppe Luciano Pirro (hybrid shooter/feel maker),
Francesco Riccardi (art director / mixed reality).

Anche quest’anno, dunque, torna il tradizionale appuntamento coni ‘Fucacoste’, una tradizione che nulla ha a che vedere con Halloween. I preparativi iniziano già alcuni giorni prima quando vengono preparate le ‘cocce priatorije’ (le zucche intagliate) e vengono accatastati il legname e i rami di ginestra per i falò. Inoltre si preparano pietanze e dolci che saranno consumati nella notte del primo novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto in onore dei defunti e in tutto il paese saranno esposte le centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate.

Alle ore 19, i rintocchi della campana di San Nicola danno il via all’accensione contemporanea degli oltre 100 fuochi sparsi per il borgo. Alle 23, il paese è attraversato dagli incappucciati per la processione della Confraternita delle Anime del Purgatorio, una sorta di anticipazione della processione delle anime dei defunti che, nella credenza popolare, avrà luogo dopo la mezzanotte. Elemento caratterizzante dei fuochi è la ginestra, un arbusto che, in fiamme, si volatilizza facilmente, in uno sciame di scintille ascendenti che legano cielo e terra. La zucca incisa e illuminata, posta sulla finestra o davanti alla porta, sarebbe appunto il segno che consente all’anima errante di individuare la propria abitazione di quando era vivo. Altro elemento interessante è la compartecipazione al fuoco: chi non ne fa uno proprio, partecipa al rito mediante l’apporto di qualche fascina o di alcuni tronchi a quello del vicino. Niente streghe, dunque, niente maschere e figure grottesche, ma un rito corale di comunione tra due mondi mai del tutto separati tra loro.

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