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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Cellule staminali: Vannoni e Andolina a Manfredonia, l’appello di Riccardi

Il primo cittadino manfredoniano invita tutti gli onorevoli ad accelerare la tempistica perché si possa permettere a tutti, e non solo ad una trentina di soggetti come è ora, di fare ricorso alle cure

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Domenica 28 aprile scorso si è svolta, presso il Laboratorio Urbano Culturale “Peppino Impastato” di Manfredonia, una tavola rotonda su un tema di scottante attualità: le cellule staminali ed il loro utilizzo nelle patologie neurodegenerative. Un momento durante il quale il professor Davide Vannoni ed il professor Marino Andolina hanno relazionato sulla metodologia del lavoro che stanno conducendo. Presente, tra gli ospiti intervenuti, anche Angelo Riccardi, che segue da tempo e con estrema attenzione un tema divenuto di scottante attualità grazie all’eco mediatico prodotto dalla vicenda della piccola Sofia: una bambina di tre anni e mezzo affetta da leucodistrofia metacromatica, una grave malattia neurodegenerativa per la quale, ad oggi, non esiste una cura. Una malattia che compromette lentamente, ma inesorabilmente, tutte le funzioni fisiche e mentali della persona.

L’evento è stato patrocinato, tra gli altri, dal Comune di Manfredonia e, quest’oggi, il primo cittadino sipontino ha preso carta, penna e calamaio (come si diceva una volta) per rivolgere un accorato appello al Presidente della Camera dei Deputati, ai Capigruppo ed agli Onorevoli tutti. “L’approvazione da parte del Senato del decreto Balduzzi è stata soltanto una piccola boccata d’ossigeno per alcuni ragazzi, ragazze e famiglie che vivono quotidianamente l’incertezza che accompagna le terapie a cui si sottopongono attraverso le cellule staminali. E’ stata concessa loro la prosecuzione dei trattamenti non conformi alla normativa vigente se questi stessi erano stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto. E’ però ora necessario dare un subitaneo riscontro, in Parlamento, garantendo le cure necessarie per tutti gli ammalati che le richiedono e non solo per la trentina di casi che rientrano nella casistica contemplata dal decreto appena approvato”.

“Nel caso delle malattie rare per le quali non vi è alcuna cura – continua Angelo Riccardi - subentravano le cure compassionevoli che invece, oggigiorno, possono essere disposte soltanto da un giudice ed attraverso un iter tanto complesso quanto dispendioso in termini economici. Per quanto è vero che la maggior parte dei casi affrontati nelle aule giudiziarie hanno ricevuto accoglimento, è altrettanto vero che vi sono ancora numerose situazioni che devono essere affrontate con la massima celerità. Ogni istante speso nell’inseguire il proprio diritto alla salute è un istante sottratto alla speranza”.

“L’invito che mi permetto di rivolgere non vuole entrare nel merito scientifico, ma tiene piuttosto conto del diritto di ognuno nel nutrire speranze e progetti: abbreviamo i tempi e cerchiamo di restituire, senza ulteriori esitazioni e quanto prima, la speranza a tutti i malati ed a tutte le loro famiglie. La speranza è l’ossigeno che respirano, che nutre i progetti del futuro, che conferisce forza e determinazione tanto negli ammalati quanto nelle loro famiglie. La speranza è la chiave di volta di tutto”.

“Siamo tutti padri, madri, fratelli o sorelle, figli o figlie. Se ci fosse anche solo una fioca possibilità di essere d’aiuto a qualcuno dei nostri affetti più cari – la considerazione del Sindaco di Manfredonia - non tentenneremmo un istante e ci prodigheremmo per recitare la nostra parte, sino in fondo ed in qualsiasi direzione. Questo è quello che chiedo, con estremo garbo e rispetto: si tuteli il diritto alla salute e si tuteli la libertà di scelta che spetta ad ogni singolo cittadino.Non lasciamo sole le famiglie – la conclusione di Riccardi - che vivono ogni giorno con sofferenza ed estrema dignità la malattia, che si adoperano per i propri cari, che sperano quotidianamente di lenire le preoccupazioni che accompagnano il proprio cammino ma, soprattutto, non lasciamole attendere oltre. Serve una legge chiara. Serve una precisa normativa a cui tutti possano accedere. Serve subito”.

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