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Scontro sui B&B a Vieste, per il sindaco "concorrenza sleale". Gestore s'incavola: "Non siamo lavoratori di serie B"

Luigi Pepe, piccolo imprenditore del settore, scrive a Foggiatoday dopo le dichiarazioni del primo cittadino che, su queste colonne, aveva chiesto una regolamentazione del settore, preannunciando un tavolo tecnico con l'Anci

Non sono piaciute ai titolari di b&b le dichiarazioni rilasciate a Foggiatoday del sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti. In un articolo del 30 agosto scorso, il primo cittadino, nel fare un bilancio della stagione estiva che va a concludersi nella cittadina garganica, evidenziava come il proliferare dei b&b cominci a costituire un problema per l’attività ricettiva “strutturata” di Vieste, causa di una feroce concorrenza sleale, e preannunciava, su questo colonne, l’apertura di un tavolo con l’Anci per regolamentare il settore (“prima che sia troppo tardi”).

Parole, appunto, dispiaciute non poco ad un piccolo imprenditore del settore, Luigi Pepe.“Gestiamo un piccolo b&b a livello familiare – esordisce nella sua lettera - e ritengo ingiusto e ingeneroso attaccare delle realtà nate con sacrificio sia in termini di investimento che di impegno diretto nella attività”.“Premesso che un rappresentante istituzionale dovrebbe avere maggiore equilibrio nell'esprimere considerazioni tendenti a privilegiare alcune categorie di strutture ( le medie e grandi strutture) puntellando le proprie ragioni politiche ( è un classico) facendo leva sulla  presunta perdita di posti di lavoro degli operatori in hotel o similari, mi sorge spontanea una prima domanda: le famiglie che cercano di generare un reddito (insufficiente)  con il proprio lavoro, creandosi una alternativa, sono di serie B? Se parliamo di abusivi , chi dovrebbe effettuare i controlli? Quando si presenta una scia ( se si presenta), gli organi preposti comunali accertano se la struttura che deve ospitare l'attività è a norma? Chi cerca di fare l'attività di B&B regolarmente, come chi vi scrive, e paga le  tasse (anche al Comune), rilascia le ricevute, paga al Comune la tassa di soggiorno come sostituto di imposta (che non la rifiuta)?”

Secondo il signor Pepe, “se fatta con criterio, l’attività del b&b offre una ricettività diversa ed alternativa anche con risvolti positivi di tipo sociale”. E l’affondo: “La ricettività proposta dal b&b tiene conto del rapporto con le persone ospiti che vengono trattate non come merce turistica e buttate via, ma si costruisce un rapporto, come se fossero appunto in famiglia”. Non solo. “Il b&b che opera ispirandosi a quanto previsto dalla legge regionale – aggiunge -, offre per la colazione una  selezione di prodotti fatti in casa utilizzando materia prima rigorosamente locale, privilegiando in tal modo anche  l'indotto commerciale e produttivo della zona, con effetti indiretti per lo sviluppo di altre attività del posto (cosa che faccio fatica ad immaginare in grandi strutture)”. E ancora: “La pulizia , l'attenzione a volte rigorosa per offrire una ospitalità familiare, la promozione e l'informazione del e sul territorio; l’indirizzare gli ospiti verso ristoranti e locali del posto per far gustare il meglio della tradizione garganica, sono tutti elementi di forza e di sana competizione. Quindi quale sarebbe la "concorrenza sleale" immaginata dal nostro primo cittadino?”

“Quando si fa una attività rispettando le regole e le leggi (perché ci sono delle leggi che regolano l'attività del b&b, a meno che qualcuno non voglia cambiarle per far scomparire le predette attività) vale il merito, quindi sana competizione. Piuttosto si pensasse a migliorare le infrastrutture, i servizi ancora molto carenti, le strade, le fognature. Da Lungomare Europa in piena estate fuoriesce melma puzzolente con i turisti costretti  a scappare” denuncia Pepe.

“Se ci sono degli abusivi o coloro che fanno male l'attività, è compito delle autorità individuarli e sanzionarli, non eliminando in toto una modalità di offerta ricettiva. Ritengo le dichiarazioni del Sindaco un’uscita infelice – conclude l’imprenditore viestano- Mi auguro possa riconsiderare in maniera diversa e più equa la propria posizione sul settore”.

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