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Economia Centro - Cattedrale / Vicolo Cutino

Teatro del Fuoco, la Provincia concederà la struttura senza alcun canone fino al 31 luglio 2022

Saranno poste a carico del concessionario solo le spese relative alla igienizzazione e sanificazione dei locali, previste dalle misure di contenimento e contrasto per l’emergenza Covid

Il Consiglio Provinciale si è riunito in videoconferenza, con la partecipazione del Presidente, Nicola Gatta, e dei Consiglieri Provinciali: Mattia Luciano Azzone; Edoardo Beccia; Angela Maria Lombardi; Michele Sementino; Anna Maria Torelli e del Segretario Generale, Giacomo Scalzulli, collegati in remoto la dirigente dell’Ente, Rosa Lombardi, e il funzionario, Nicola Martino. 

Approvati gli accapi relativi alla modifica del Regolamento per la concessione a terzi del “Teatro del Fuoco” e  riconosciuti i debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 comma 1 lettera a), d.lgs 267/2000 e s.m.i. della somma complessiva di euro 205.372,37 per sentenze esecutive. 

A seguito della modifica approvata, il testo dell’art.8 del Regolamento risulta essere il seguente: “Fino al termine della stagione teatrale 2021 – 2022 (31.07.2022), la Provincia concederà il Teatro del Fuoco, senza l’applicazione di alcun canone, al fine di incoraggiare la ripresa delle attività culturali e della relativa fruizione, quale momento essenziale di cura del benessere della società dagli effetti della emergenza sanitaria COVID-19. Le spese relative alla igienizzazione e sanificazione dei locali, previste dalle misure di contenimento e contrasto per l’emergenza COVID-19, sono, tuttavia, poste a carico del concessionario.Tale misura agevolativa potrà essere applicata per non più di due giornate a settimana per singolo soggetto richiedente”.

La consigliera Lombardi (delegata alle politiche culturali) ha relazionato al Consiglio sulla  modifica del Regolamento per la concessione a terzi del “Teatro del Fuoco”, chiedendo di approvare la proroga della norma transitoria per la stagione 2021-2022 dichiarando che andare incontro alla cultura vuol dire volere la crescita collettiva, perché è ora che la politica diventi assunzione della cultura, perché della norma si è beneficiato pochissimo dal momento che le disposizioni nazionali hanno permesso la riapertura dei teatri il 26 aprile 2021, peraltro solo in zona gialla.

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