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Poste Italiane, il declino della Filiale di Foggia: “Poca ambizione e risultati insoddisfacenti”

La protesta della Cisl Slp in una lettera firmata dal segretario Lepore, e indirizzata ai responsabili Donato Laviola e Maria Elena BiaginI: "Obiettivo del management è avere meno teste pensanti per conseguire il risultato che i grandi burattinai hanno elaborato"

Poste Italiane di Capitanata in declino. La denuncia arriva dalla Cisl Slp di Foggia, che in una lettera firmata dal segretario Lepore, indirizzata ai responsabili della Filiale di Foggia, denuncia il suo stato di crisi. Nella lettera inviata a Donato Laviola e Maria Elena Biagini si manifesta la preoccupazione per le “scelte iperliberiste datoriali che stanno caratterizzando la vita lavorativa in questi ultimi mesi”. Un vero e proprio “grido d’allarme” da parte del sindacato: “Dobbiamo riscontrare che l’ambizione maggiore del management centrale – ha scritto il segretario generale della CISL SLP di Foggia, Antonio Lepore -  è quella di avere, tra le fila di coloro che dirigono, meno teste pensanti possibili, per conseguire il risultato che i grandi burattinai hanno elaborato. Spesso si richiama alla responsabilità sociale d’impresa e all’etica, ma in questa Filiale gli encomiabili intenti e le apprezzabili parole vengono stilate in modo tale che la Direzione di Filiale possa ignorarle”. Per non parlare del nuovo modello di relazione, che “ha determinato uno scadimento dei rapporti a tutti livelli”, e della “mancanza d’iniziative di ampio respiro e di progetti che rischia di robotizzare i processi di lavoro, relegando i lavoratori a meri strumenti e annegando quella dignità che il lavoro stesso conferisce all’uomo”.

La CISL SLP di Foggia registra “un pesante scadimento delle relazioni ad ogni livello, dimostrato dall’incapacità o dalla preoccupante volontà aziendale di non fornire alcun riscontro alle legittime richieste presentate. Se la clientela di questa provincia avverte un lento ma inesorabile declino dei servizi che offre Poste Italiane, i dipendenti invece, sentono sempre di più il peso di un’azienda locale che scarica sulle loro spalle e con violenza la realizzazione di risultati che essa non sa costruire. Tutto ciò scaturisce, in modo particolare, dal mancato coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti alle delicate scelte aziendali”. Per la CISL SLP “il tentativo di mettere fuori gioco la rappresentanza è destinato a fallire, in quanto solo con la coesione sociale sono perseguibili risultati efficaci a lungo termine, come la storia di questa azienda dimostra ampiamente”.

La CISL SLP “facendosi partecipe dei sentimenti e della volontà dei lavoratori di Capitanata, denuncia una persistente carenza di personale suffragata dalle migliaia di ore di straordinario erogate senza dare i riscontri legittimamente richiesti, il mancato riconoscimento di prerogative contrattuali e accordi specifici (trasferte, straordinari, formazione, permessi legge 104/92, conto ore, pause video terminalisti ecc.) una riorganizzazione senza alcuna informativa (riallocazioni, confluenze, inquadramenti, trasferimenti d’ufficio, etc.) e pressioni commerciali non più accettabili”. Inoltre il sindacato denuncia “mezzi e strumenti di lavoro obsoleti; igiene, ambiente e sicurezza insufficienti; ferie erogate quasi solo d’ufficio; interlocuzioni offensive verso i dipendenti da parte della direzione; il dilagante proliferare delle riunioni organizzate in orari inaccessibili che coinvolge, in particolar modo, direttori, specialisti e sportellisti; lo straordinario non pagato e le trasferte liquidate parzialmente”. In questo contesto, la CISL SLP segnala l’aumento delle patologie legate allo stress che si accumula quotidianamente”.

Per la Federazione Lavoratori delle Poste il tempo è scaduto. È giunto il momento di sollecitare gli organi istituzionali preposti a un controllo più efficace in azienda a tutela dei lavoratori coinvolti e, render presente lo stato di malessere della categoria. “L’auspicio è che la segreteria nazionale e regionale prenda atto del degrado relazionale e normativo in atto in questa provincia e a intervenire in merito”, ha concluso Lepore.

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