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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Superbonus e sblocco crediti, Emiliano: "Cantieri ripartiranno". Tutolo: "Famiglie volutamente escluse"

Il commento del presidente Emiliano: "Legge farà ripartire i cantieri e le opere bloccate sul territorio regionale". Il consigliere del Gruppo Misto unico a votare contro

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha promulgato oggi la legge regionale 25 sulla cessione dei crediti fiscali, approvata dal Consiglio regionale martedì 17 ottobre. Il testo è stato inviato al Bollettino ufficiale per la pubblicazione. La Regione Puglia è intervenuta così, dopo il coinvolgimento degli stakeholders nella fase di predisposizione della norma, per supportare concretamente il sistema delle imprese pugliesi in difficoltà a causa del blocco del meccanismo di cessione dei crediti fiscali da "bonus edilizi" deciso dal Governo nazionale. La legge ha la finalità di salvaguardare anche i livelli occupazionali del comparto edile e dell’intero indotto, sbloccando i crediti fiscali “incagliati”, cioè i crediti che giacciono nei cassetti fiscali dei contribuenti senza trovare acquirenti sul mercato.

“Era una misura attesa e fortemente voluta da tutti gli operatori del settore e che farà ripartire i cantieri e le opere bloccate da troppo tempo sul territorio regionale”, ha ribadito il presidente Michele Emiliano. "Con la misura ci incarichiamo di sostenere le imprese pugliesi che sono rimaste prigioniere dei crediti fiscali incagliati, evitando speculazione e regolamentando la cessione dei crediti fiscali delle aziende”.

Si consente quindi agli Enti pubblici regionali e alle società controllate dalla Regione, non inclusi nell’elenco annuale ISTAT sulle pubbliche amministrazioni, di acquisire dalle banche o dalla banca capogruppo i crediti fiscali derivanti da interventi edilizi effettuati da imprese aventi sede legale oppure operativa sul territorio regionale, relativi a immobili ubicati sempre in Puglia. La stessa banca sarà tenuta a garantire, attraverso un’apposita clausola contrattuale, il buon fine del credito.

Ciascun ente e società emanerà quindi uno o più bandi rivolti agli istituti di credito per acquisire, con procedura “a sportello”, in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande e fino a esaurimento della capacità fiscale disponibile, i crediti da portare in compensazione. Dal canto loro le banche che cederanno i crediti garantiranno il reimpiego sul territorio della capacità finanziaria liberata, provvedendo all’acquisizione di ulteriori crediti di imposta relativi a interventi su immobili ubicati nel territorio pugliese ed effettuati da imprese avente sede legale e/o operativa nella Regione Puglia, così innescando un meccanismo virtuoso nella circolazione dei crediti fiscali.

La proposta di legge è stata votata a maggioranza con il solo voto contrario del consigliere regionale Antonio Tutolo il quale contesta l'esclusione dalla legge delle famiglie: "Mi fa specie che nelle stesse ore nel vicino Abruzzo, governato dal centrodestra, è stata approvata la medesima norma per facilitare lo sblocco crediti incagliati che invece le famiglie le include eccome. Noi invece che siamo un’amministrazione di centrosinistra abbiamo escluso le famiglie. Evidentemente gli Abruzzesi hanno usato il buon senso, preoccupandosi di fornire un largo sostegno".

"Le famiglie pugliesi non trarranno alcun beneficio diretto da questa norma. Forse solo alcune. Va scritto a lettere cubitali. Le uniche ad essere agevolate saranno alcune imprese e, al momento, non c’è modo di sapere quante, potrebbero essere anche solo un paio. Infatti uno dei quattro emendamenti che ho presentato in Aula voleva porre proprio un tetto massimo all’acquisto dei crediti per ciascun soggetto, per consentire a più aziende di avvantaggiarsi di questo tentativo di facilitare la ripresa della circolazione dei crediti fiscali giacenti da troppo tempo".

"Sono l’unico che ha votato contro questa legge imperfetta - aggiunge Tutolo -, ricordando che sono stato il primo, a febbraio scorso, a presentare una proposta di legge con cui la Regione Puglia avrebbe potuto acquisire i crediti di imposta relativi ai bonus edilizi e che, ovviamente, includeva le imprese, ma anche famiglie e liberi professionisti. Tutti insomma. Purtroppo ho constatato che quella proposta è stata assorbita e completamente stravolta".

Il consigliere regionale del gruppo Misto evidenzia anche gli altri emendamenti richiesti che non sono passati: "Oltre al limite per il valore nominale dei crediti (500mila euro) e l’inclusione dei privati, non sono passati nemmeno gli emendamenti con cui chiedevo che, nell’acquisizione dei crediti, si ponesse attenzione a una distribuzione equilibrata per provincia con una più ampia diffusione degli sportelli regionali per numero di residenti, evitando così possibili esclusioni di territori. Infine, avevo proposto che i crediti da acquistare non dovessero essere riconducibili ai consiglieri regionali e ai familiari dei consiglieri; il minimo per garantire trasparenza ed evitare possibili titoli di giornali. Niente, nemmeno questo è passato".

Tutolo conclude: "Favorire solo le imprese è stata una scelta precisa, che non condivido. E ho votato un no convinto. Finalmente avevamo l’occasione di incidere sul benessere di tanti pugliesi caduti in difficoltà economiche a seguito dello stop ai crediti d’imposta del superbonus decretato dal Governo nazionale e invece è stata volutamente buttata all’aria. Non so proprio cosa ci sia da vantarsi".
 

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