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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Ausiliari pulitori senza più un lavoro: "Noi 'angeli' finiti nel dimeniticatoio". Le precisazioni di Sanitaservice

La lettera degli ex ausiliari pulitori che hanno lavorato durante l'emergenza Covid e i chiarimenti a Foggiatoday dell'amministratore unico di Sanitaservice Massimo Russo. Rivendicano il diritto al lavoro anche i magazzinieri e gli autisti del servizio Usca

Rivendicano il diritto alla stabilizzazione attraverso la Legge Madìa, o, in alternativa, mediante il diritto di precedenza; ma per gli ex ausiliari pulitori di Sanitaservice, la strada è decisamente in salita.

Perlopiù giovani, motivati, apprezzatissimi e perbene, hanno prestato servizio durante l'emergenza Covid. “Siamo stati in prima linea tenendo pulito e sanificando gli ambienti dei pazienti, dei colleghi sanitari e dei medici, giorno e notte, trascurando le nostre famiglie ed esponendole al contagio del Covid. Ci sentiamo usati e buttati in mezzo a una strada, abbandonati dai sindacati e da Sanitaservice. Ci chiamavate ‘angeli’ e ora siamo finiti nel dimenticatoio” si legge nella lettera inviata al Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, al suo vice Raffaele Piemontese, all’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, al direttore del Dipartimento di Promozione e Salute, Vito Montanaro, alle sigle sindacali, al direttore generale della Asl Fg Antonio Nigri, al consigliere regionale Antonio Tutolo e all’amministratore unico di Sanitaservice Massimo Russo.

Si appellano al decreto Legge Madìa, che riduce a 18 mesi di servizio, anche non continuativi - di cui almeno 6 nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022 - la possibilità per i lavoratori alle dipendenze di un ente del Servizio Sanitario Nazionale, di essere assunti a tempo indeterminato. Oppure anche nel caso in cui siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali o selezioni pubbliche per titoli ed esami.

In realtà, non sono gli unici a rivendicare il diritto al lavoro. In redazione è pervenuta anche una lettera degli autisti e magazzinieri del servizio Usca: “All’inizio abbiamo lavorato anche senza copertura vaccinale e dispositivi di protezione mettendo a rischio la nostra vita e quella dei nostri cari”. Chiedono lo scorrimento e la proroga della graduatoria in scadenza il 13 febbraio: “Siamo tutti padri di famiglia, vogliamo la dignità che ci è stata tolta”.

In premessa va ricordato che alcuni anni fa fu sottoscritto un accordo sindacale che proponeva di limitare a cinque mesi l’utilizzo del personale a tempo determinato. Fu, quello, un approccio prudente in considerazione del periodo che stava attraversando Sanitaservice. Durante l’emergenza sanitaria si era passati a 12 mesi. Al termine di questo periodo, era stata consentita a parecchi la possibilità di lavorare fino al 30 giugno 2022, per due anni e mezzo, grazie allo scorrimento delle graduatorie.

Le norme richiamate dai lavoratori di Sanitaservice, comunque, varrebbero soltanto per il pubblico impiego. La Legge Madìa non si applicherebbe per le società in house regolate da un contratto privatistico, fanno sapere dall’azienda. Mentre per ciò che concerne il diritto di precedenza - che effettivamente esiste nel privato - si tratterebbe di un’opportunità data da Sanitaservice a chi oggi rivendica il diritto al lavoro e alla stabilizzazione (ma non è vincitore di concorso). Tradotto, non è un diritto all'assunzione. “A noi non si applica la norma di stabilizzazione e questo diritto di precedenza, che esiste nella contrattualistica privatistica, si scontra con il diritto legittimo di un vincitore di concorso. In aziende come Sanitaservice non si entra secondo un diritto di precedenza ma rispettando delle regole pubblicistiche, di trasparenza, pari opportunità e imparzialità. Questi lavoratori sono stati attinti da una graduatoria pubblica dove ci sono 4mila nominativi, cinque anni fa” spiega l’amministratore unico Massimo Russo. “I legali ci dicono questo”.

In sostanza, questo principio non può essere applicato alle società in house, perché, fanno sapere dall'azienda, “è in contrasto con il diritto alle selezioni pubbliche”.

Agli ex lavoratori di Sanitaservice non resta quindi che la strada del ricorso al giudice del lavoro. 

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