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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Infermieri sconvolti, costretti a ritornare a lavorare fuori dopo 4 anni: "Non ce la facciamo"

Alcuni infermieri che hanno prestato servizio per 36/48 mesi presso il Policlinico Riuniti, dovranno rientrare nelle aziende di appartenenza fuori provincia o fuori regione, dove erano in aspettativa a tempo indeterminato: "Pensavamo di avere conseguito il diritto ad essere assunti a Foggia"

Nelle more che la Regione sblocchi le chiamate per mobilità, con in più l'alternitava di tentare un altro concorso, alcuni infermieri assunti a tempo determinato per 36/48 mesi dal Policlinico Riuniti di Foggia - tutti dai 40 ai 50 anni in aspettativa nelle aziende di appartenenza regionali ed extraregionali a tempo indeterminato - sostengono di essersi visti negare il diritto alla stabilizzazione presso l'ospedale del capoluogo dauno.

Quel diritto che l'azienda ha legittimamente riconosciuto ai colleghi che a dicembre hanno raggiunto i 36 mesi, 18 mesi e in mobilità per comando nel periodo pandemico: "Invece a noi il diritto di essere confermati per tale mobilità ci è stato negato e ci troviamo fuori solo perché qualche mese prima era scaduto il contratto".

Contratto che - stando a quanto riferiscono - la Regione non avrebbe prolungato, "nonostante noi avessimo fatto richiesta di mobilità per comando a inizio anno 2022, avendo peraltro ricevuto il consenso dalle nostre aziende di appartenenza a rimanere al Policlinico Riuniti di Foggia" spiegano.

Dopo aver girovagato per anni dal Nord al Sud dello Stivale, fatto concorsi e strappato contratti di pochi mesi pur di lavorare, gli infermieri che oggi lamentano la mancata assunzione, si erano avvicinati ai loro affetti tramite l'avviso pubblico 2018/19 del Riuniti. Da allora hanno prestato servizio per 36/48 mesi, in prima linea anche durante la pandemia. "Siamo stati messi alla porta con la motivazione di avere già un contratto a tempo indeterminato".

Sono preoccupatissimi: "C'è chi ha lasciato o chi addirittura medita di fare altro nella vita. Per noi non è possibile allontanarsi nuovamente dalle proprie famiglie o lasciare le abitazioni acquistate con parecchi sacrifici, per ritornare nelle aziende di appartenenza a molti chilometri di distanza o in altre regioni".

Concludono gli infermieri: "Un grazie va al presidente Emiliano, all'assessore Palese e anche ai sindacati, per questo bel regalo di natale. Un diritto che ci è stato negato".

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