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Niente case popolari in zona Fiera: 10 milioni per costruire 80 alloggi dirottati in via Lucera

Scartata la soluzione del 2019, Arca Capitanata sceglie di realizzare la programmazione straordinaria di interventi di edilizia residenziale pubblica e sociale volti a fronteggiare l’emergenza abitativa sul terreno acquistato all'asta a ottobre

È stato dirottato in via Lucera il finanziamento statale di 9.123.530 euro destinato alla realizzazione della metà delle 150 case popolari che dovevano sorgere in zona fiera su un suolo dell’ex Cassa del Mezzogiorno, passato nel 2005 nelle disponibilità della Regione. La programmazione straordinaria di interventi di edilizia residenziale pubblica e sociale volti a fronteggiare l’emergenza abitativa nel Comune di Foggia, oggetto di un protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Arca Capitanata del 2019, è stata delocalizzata.

C’è il placet del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili che a maggio del 2021, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, aveva approvato l’elenco dei soggetti ammessi a finanziamento nell’ambito del programma integrato di edilizia residenziale sociale, a valere sulle risorse residue del fondo di edilizia convenzionata e agevolata, secondo gli indirizzi delle delibere Cipe n.127/2017 e n.55/2019.

All’operazione hanno contribuito l’assessora all’Urbanistica della Regione Puglia, Annagrazia Maraschio, e la dirigente della Sezione Politiche abitative, Luigia Brizzi, che avevano seguito anche l’acquisto del nuovo terreno di Arca Puglia.

Per più di tre anni si è parlato di 150 nuovi alloggi in zona Fiera ma esattamente un anno fa il Sunia era in possesso di informazioni diverse (“Ci risulta che il Comune di Foggia abbia chiesto alla Regione Puglia di localizzare in altra zona la costruzione dei nuovi alloggi”, scriveva il 12 aprile 2021) e temeva che l’Arca Capitanata potesse perdere il finanziamento.

I primi 80 alloggi nella “terra promessa”

I 10.948.236 euro, comprensivi della quota di cofinanziamento in capo ad Arca Capitanata (1.824.706,05 euro) saranno investiti per costruire 80 alloggi nel terreno di via Lucera che l’Agenzia regione per la Casa e l’Abitare si è aggiudicato all’asta lo scorso 29 ottobre, al prezzo di 370.972 euro. Dopo 30 anni, l’ex Iacp aveva finalmente suoli per edificare, la sua “terra promessa”, acquistata con  le somme residue dei 3,5 milioni di euro messe a disposizione dalla Regione Puglia per l'acquisto di alloggi sul libero mercato quando il presidente Michele Emiliano, a gennaio del 2020, ha decretato lo stato di emergenza per l’area container di via San Severo.

Su una superficie catastale complessiva di circa 73.182 mq, di cui quasi 27.198 mq edificabili, accanto al Don Uva, l’amministratore unico Denny Pascarella ha immaginato qualcosa come 400 alloggi, spazi per la socialità, infrastrutture digitali, parcheggi, aree verdi attrezzate. L’area è oggetto di un Accordo di programma, tuttora valido, risalente a più di 12 anni fa, per la realizzazione di un complesso polifunzionale di fabbricati per servizi e residenze, la ‘Cittadella Ecologica Santa Maria’, proposta da una società poi fallita. La convenzione urbanistica era stata successivamente rinegoziata e, da ultimo, modificata nel 2019. È stato già attivato il tavolo tra Comune, Regione e Arca per la rimodulazione dell’Accordo di programma. Il 12 aprile, è stato stipulato il rogito per il trasferimento della titolarità del terreno dalla curatela fallimentare ad Arca Capitanata. È imminente la definizione di un cronoprogramma con la Regione Puglia.

La programmazione straordinaria del 2019

La prima proposta di intervento, presentata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2019 e candidata al finanziamento della Delibera Cipe n.127/2017, prevedeva la costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata per “affrontare il grave disagio abitativo di 150 nuclei familiari” sistemati in container e alloggi impropri, da “demolire contestualmente all’opera di nuova edificazione”. L’importo stimato da Arca Capitanata per la realizzazione dell’intero programma ammontava a 20 milioni di euro e faceva affidamento anche sulle economie derivanti dai fondi ex Gescal (Gestione Case per i Lavoratori, rivenienti dai contributi dei dipendenti pubblici).

L’intervento era stato localizzato in un terreno 22.354 mq di proprietà regionale tra la Motorizzazione Civile e l’Ente Fiera, in viale Fortore, accanto all’attuale Cittadella dell’Economia, che sarebbe stato concesso a titolo gratuito con diritto di superficie per la durata di 99 anni all’Arca Capitanata. Nel protocollo d’Intesa tra Regione Puglia e l’istituto per le case popolari, sottoscritto il 2 dicembre 2019, quando l’assessore alla Pianificazione Territoriale era Alfonso Pisicchio, si riportavano le criticità segnalate dal Comune di Foggia nell’ambito dei lavori della ‘Commissione Inquilinato’, utili ad una ricognizione delle situazioni di degrado socio-abitativo: i container di Campo degli Ulivi e di via San Severo, quelli di Borgo Arpinova con 9 famiglie baraccate, lo sgombero di una palazzina pericolante di via Rodi Garganico (alle 11 famiglie sono state, poi, assegnate le case popolari del Programma di Riqualificazione Urbana di Borgo Croci Nord-via Lucera), gli oltre 20 nuclei familiari di Borgo Mezzanone e gli abitanti dell’ex distretto militare.

Il Comune di Foggia avrebbe poi dovuto effettuare un censimento anagrafico reddituale dei residenti delle zone di degrado socio-abitativo segnalate. Considerate le originarie finalità della programmazione straordinaria, i nuovi 80 alloggi potrebbero contribuire allo smantellamento dei container del Campo degli Ulivi.

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