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Mongelli illustra il piano anti-dissesto e ribadisce: “Debiti dimezzati”

Il capitolo dovrebbe essere archiviato il 31 dicembre 2012. I 19 milioni di debito rimanente saranno così suddivisi: 4 mln nel 2011, 5 nel 2012 e i rimanenti 10 attraverso le manovre di assestamento

E’ un Gianni Mongelli fiducioso quello di ritorno da Bari, audito oggi dalla Corte dei Conti. La pronuncia dei magistrati contabili arriverà solo a fine mese ma intanto i numeri sembrano parlare chiaro: presto la parola “dissesto” potrebbe essere archiviata per il capoluogo dauno. C’è anche una data: il 31 dicembre 2012. Il disavanzo di amministrazione è stato abbattuto sensibilmente in un anno e mezzo, passando da 34 a 19 milioni di euro, che saranno così assorbiti: 4 milioni nel 2011, 5 nel 2012, i rimanenti 10 (e gli ulteriori rivenienti dalla ricognizione dei debiti fuori bilancio) con le manovre di assestamento, grazie all’alienazione di altri terreni che entreranno a breve nella disponibilità comunale e alla valorizzazione di masseria Giardino.

Certo, c’è la necessità di mantenere la barra dritta sui conti, ora più che mai. Ma la manovra di risanamento sta dando i suoi frutti. All’attenzione lo ricordiamo c’è il consuntivo 2009 e il preventivo 2010.  “Possiamo dire che il bilancio è formalmente e sostanzialmente in equilibrio – annuncia Mongelli - perché siamo in grado così di coprire il pregresso e non stiamo producendo ulteriore disavanzo”. Il magistrato relatore, Luca Fazio, ha dato atto degli sforzi compiuti sin qui, evidenziando tuttavia le criticità persistenti (squilibrio generale di bilancio con debiti fuori bilancio ancora non riconosciuti e/o non liquidati, anticipazione di cassa, la grave esposizione debitoria e del contenzioso) “aspetti alla base – si legge -  del convincimento dei revisori dei conti circa la sussistenza dei presupposti del dissesto finanziario”.

Il rischio, quindi, non è ancora scongiurato ma il sindaco invita la città ad avere fiducia. “C’è un’inversione di tendenza” afferma il responsabile dell’ufficio finanziario, Carlo Di Cesare: il disequilibrio generale dell’ente è passato da 67 milioni agli attuali 44,  voce a cui vanno sottratti i 5 milioni di euro fuori bilancio per spese legali riconosciuti dal consiglio comunale e che – garantisce - saranno liquidati entro fine mese. Mentre i 39 milioni di euro rimanenti sono comprensivi anche degli 11 milioni di perdita di Amica (bilanci 2005-2006), “che potranno essere rinegoziati in fase di amministrazione straordinaria in caso di cessione di rami d’azienda” spiega Di Cesare.

L’anticipazione di cassa, infine, resta strettamente legata ai mancati trasferimenti ministeriali: da luglio 2010 a luglio 2011 questi hanno subito un sensibile decremento, pari a 23 milioni di euro “che è esattamente – spiega Mongelli - la situazione ad oggi dell’anticipazione di cassa del Comuni di Foggia. Un problema vissuto da tutti i Comuni Italiani e che sta portando alla loro ingovernabilità”.

Le sorti dell’ente restano, tuttavia, strettamente legate a quelle di Amica, vessata da una debitoria che oscilla tra i 50 e i 60 milioni di euro: se va in default l’azienda di igiene urbana, va in default Palazzo di Città. Ecco spiegata la corsa all’amministrazione straordinaria e alla creazione di una NewCo (fortemente avversata dai sindacati). Corsa anche sul fronte rifiuti: da domani 41 spazzini in più per strada (notificati gli ordini di servizio) mentre entro fine settimana arriveranno “materialmente” i 500mila euro promessi dalla Regione Puglia. Infine, il fronte TARSU: è necessaria per chiudere il bilancio 2011, ci sarà l’aumento già quest’anno ma si pagherà in 4 rate, da settembre a dicembre prossimi. Intanto in serata vertice di maggioranza per concertare insieme alle forze politiche l’entità dell’aumento dell’imposta (anche se è ormai escluso un +35%).

 

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