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Crisi nera nell'edilizia, giù di un altro 6%: "E' emorragia, speravamo nel Patto per la Puglia, ormai disatteso"

L'allarme di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. La buona notizia è il rinnovo del contratto di settore, che interessa un milione di addetti

“La crisi del settore dell’edilizia non sembra fermarsi. Gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio della Casa Edile, infatti, riportano una flessione del 6 per cento. E’ una emorragia che ha bisogni di interventi urgenti per frenare la discesa vertiginosa.” Lo affermano i Segretari Generali di Foggia di Feneal-Uil Juri Galasso, Filca-Cisl Urbano Falcone e Fillea-Cgil Giovanni Tarantella. “Riponevamo delle speranze nel ‘Patto per la Puglia’ che è stato completamente disatteso ed è rimasto fermo al palo delle opportunità sfumate, nonostante gli appelli e le sollecitazioni delle Organizzazioni sindacali di categoria e confederali. L’edilizia privata, pur con gli incentivi ed i ‘bonus’ non decolla e, ancora una volta, ci troviamo a chiedere l’applicazione del Codice degli Appalti come uno degli strumenti di contrasto alla crisi e alle sue ferite che si ripercuotono sui lavoratori e sulle imprese serie. Tutto questo mentre aumenta notevolmente il lavoro nero e grigio e diventa un’impresa riuscire a contrastare il dumping contrattuale.”

Nella crisi del settore c’è una buona notizia: l’accordo finalmente raggiunto per il rinnovo del contratto dell’edilizia, che interessa più di un milione di addetti. Il contratto, sottoscritto dai sindacati di categoria Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil con Ance e Coop, prevede da un punto di vista salariale un aumento a parametro 100 (operaio comune) di 55 euro (71,50 operaio specializzato), l’aumento di altri 2 euro (a parametro 100, che diventano 2,6 per operaio terzo livello) del contributo collettivo obbligatorio per la Previdenza complementare (Prevedi), un aumento delle aliquote per sanità integrativa (0,35% sulla massa salari) e di quelle per il Fondo Prepensionamento (+0,10%, arrivando allo 0,20). Previsto anche un versamento di 0,10 per la costituzione di un Fondo per incentivare l’occupazione giovanile. Salvaguardato infine il secondo livello di contrattazione territoriale individuando nel 1 luglio 2019 la data per la ripartenza delle trattative di 2° livello. La scadenza del contratto è stata fissata al 30 settembre 2020.

“Come hanno evidenziato le Segreterie nazionali, ‘abbiamo mantenuto la funzione salariale del contratto con aumenti sui minimi tabellari secondo le prassi e le specificità in atto nel settore dell’edilizia, in piena sintonia con l’Accordo Interconfederale del 9 marzo scorso firmato da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, che riconosce al Ccnl sia una funzione salariale certa, sia una funzione di sostegno a forme di welfare integrativo di natura bilaterale. L’obiettivo raggiunto è stato quello di rimettere le Casse Edili al centro di servizi a favore dei lavoratori e delle imprese’. Nel contratto è ‘previsto il rilancio delle scuole edili e dei CPT per la sicurezza, con una particolare attenzione alla formazione dedicata alle nuove tecniche costruttive, ai nuovi materiali, all’industrializzazione 4.0 del cantiere - sottolineano i Segretari Generali di Foggia di Feneal-Uil Juri Galasso, Filca-Cisl Urbano Falcone e Fillea-Cgil Giovanni Tarantella -. Tra le novità più significative il potenziamento del Fondo nazionale per il ricambio generazionale, per favorire il raggiungimento del pensionamento anticipato agli edili che abbiano i requisiti soggettivi individuati da apposito regolamento e l’istituzione di un Fondo per incentivare l’occupazione giovanile anche al fine di qualificare sempre di più il settore.

Inoltre, per la prima volta è stata riconosciuta la possibilità, ai lavoratori autonomi con Partite Iva presenti in cantiere, di poter accedere alle Cassa Edili, in particolare alla formazione, all’aggiornamento e alle prestazioni relative a salute e sicurezza. Si tratta di un caso concreto di contrattazione inclusiva per ricomporre diritti e tutele che si rivolge potenzialmente a circa 200 mila persone, non imprese artigiane, figure specialistiche come restauratori, archeologi, geometri, architetti, ecc.’ Nel nuovo contratto si valorizza la funzione del sistema bilaterale tradizionale in materia di welfare ‘con la costituzione del Fondo Nazionale paritetico per l’assistenza sanitaria integrativa’ a favore di tutte le maestranze e degli impiegati. “Il rinnovo del contratto dell’edilizia può rappresentare un volano per la ripresa - rimarcano Galasso, Falcone e Tarantella -. Occorre ripristinare l’applicazione del DURC, così come avveniva sino a pochi anni fa, con validità mensile per i lavori pubblici e privati (per congruità). Questo è un contratto innovativo sia sotto l’aspetto della legalità garantita al settore, sia perché può rappresentare uno strumento valido per il pensionamento anticipato dei lavoratori e per l’ingresso lavorativo dei giovani.”

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