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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Cardellicchio scoperchia il disordine amministrativo di Foggia: anche l'Accademia occuperebbe un immobile "senza titolo"

Il commissario straordinario Cardellicchio bussa ai dirimpettai. Trattative in corso

L’Accademia di Belle Arti occuperebbe l’immobile di corso Garibaldi 35, di proprietà del Comune di Foggia, suo dirimpettaio, “senza titolo”. E se a dirlo è il prefetto a riposo, oggi commissario straordinario, Vincenzo Cardellicchio, in un incontro pubblico, non può che far sobbalzare i cronisti dalla sedia.

“Non ce l’ha il contratto – testuali parole - È un occupante abusivo”. Per la verità, si è espresso in questi termini un po’ a briglie sciolte, davanti ad una platea composta in massima parte da operatori della filiera culturale, più di una trentina di persone, ma le dichiarazioni hanno inevitabilmente fatto drizzare le antenne ai giornalisti presenti in sala.

Aveva appena lasciato un tavolo di lavoro dedicato all’Accademia, evidentemente con la tecnostruttura, perché l’istituzione culturale è in attesa di convocazione.  Ce l’ha di fronte e ha voluto vederci chiaro. In piedi c'è una trattativa. E come una confidenza, tanto per inquadrare il contesto in cui si muovono gli operatori con i quali interloquisce per la prima volta (“per capire dove siete anche voi”), si lascia scappare in maniera più colorita il nocciolo della questione. Forse, con un po' di leggerezza. Insomma, per lui, che ha subito messo mano ai regolamenti e ai contratti, è un caso emblematico del disordine amministrativo. “Le cose da rimettere a posto nella città sono veramente tante - aggiungerà - La sistemeremo”. Ed è determinato ad archiviare la pratica prima di lasciare Palazzo di Città all’amministrazione democraticamente eletta.

Incuriositi, quando sta per lasciare la sede di un’altra accademia, l’A.m.a. di via Capozzi, lo raggiungiamo e gli chiediamo se davvero l’Accademia sia propriamente ‘abusiva’. È allora che ridimensiona le sue dichiarazioni: “No, c’è un contratto di 20 anni, che ha avuto i suoi tempi e che adesso va rimesso in ordine, un po’ come tutte le cose del Comune di Foggia. Ma l’Accademia sta bene dove sta, dovrà rimanere dove sta”. Il contratto “non c’è”, o meglio, quello esistente è datato, “troppo vecchio”, a meno che non volesse indorare la pillola. In pratica, come se non esistesse. “Lo dobbiamo rimettere a posto”, ribadisce Cardellicchio. “È soltanto una delle cose che va riordinata. La città di Foggia – conclude il commissario straordinario - ha bisogno di ordine e pulizia”.

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