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Economia

Fiom torna nello stabilimento Fiat di Borgo Incoronata a parlare agli operai dell’Iveco

Da ieri mattina presso lo stabilimento Fiat di Borgo Incoronata assemblee del sindacato dei metalmeccanici della Cgil alla presenza del coordinatore nazionale Fiom per il settore auto, Michele De Palma

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

E’ stata Foggia la prima città in Italia ad ospitare assemblee della Fiom nelle fabbriche del gruppo Fiat dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha restituito ai metalmeccanici della Cgil tutte le agibilità sindacali che con una decisione unilaterale la casa torinese aveva negato in virtù della mancata firma al rinnovo del contratto.

Da ieri mattina, con assemblee organizzate sui tre turni, la Fiom è così tornata a parlare agli operai dello stabilimento Iveco dentro la sua sede naturale, la fabbrica, “forti della dignità dimostrate in questi lunghi mesi di estromissione, quando abbiamo avvertito tanta solidarietà attorno alla nostra lotta – sottolinea il segretario generale della Fiom di Capitanata, Ciro Di Gioia -. La stessa che è totalmente mancata da parte delle altre sigle sindacali confederali, anche dopo la sentenza della Consulta, che ha ristabilito un principio di democrazia e di legalità”.

Una partecipazione straordinaria e superiore alle attese quella che ha caratterizzato le assemblee allo stabilimento di Borgo Incoronata. Ai lavoratori la Fiom ha illustrato la carta rivendicativa per la vertenza Fiat e Cnh industrial.

Agli incontri è intervenuto Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiom per il settore auto. “Stiamo chiedendo con forza un incontro congiunto a livello nazionale per avviare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo e per affrontare la situazione delle fabbriche Fiat in Italia dal punto di vista occupazionale, produttivo, delle condizioni di lavoro”, spiega De Palma.

“E’ oggettivamente dimostrabile e lo sanno bene gli operai che dopo l’estromissione della Fiom dalle fabbriche e con la firma delle altre sigle del contratto nazionale sono peggiorate le condizioni di lavoro. Si era partiti con un accordo che dicevano interessasse solo Pomigliano, per poi estendere quel modello – e noi l’avevamo denunciato per tempo – a tutte le fabbriche del gruppo”.

Per questa ragione la Fiom ha avviato una consultazione nazionale: “Porteremo in tutti gli stabilimenti la nostra piattaforma – conclude De Palma - chiedendo il sostegno e le opinioni dei lavoratori, che tra l’altro devono poter tornare ad esprimersi sulle Rsu alla luce della riammissione della nostra sigla. Le nostre proposte insistono proprio sulla democrazia in fabbrica, sulla difesa delle produzioni in Italia, sulla chiarezza degli investimenti che la Fiat intende effettuare, sui diritti, sulla sicurezza, sui carichi di lavoro e ovviamente sulla riconquista di un contratto nazionale che restituisca potere d’acquisto al salario degli operai”.

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