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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Il Colonnello Sanders alla conquista di Foggia: il pollo fritto KFC arriverà per la prima volta in città nel 2024

Entro i prossimi 5 anni, due nuovi ristoranti in Capitanata e almeno 50 posti di lavoro

Il Colonnello Sanders è pronto a portare la sua segretissima ricetta Original Recipe dal Kentucky a Foggia. L’inimitabile pollo fritto (con la P maiuscola) del brand KFC, acronimo di Kentucky Fried Chicken, arriverà presto in città, parola di Thomas Mari, Head of Development della famosa catena statunitense di fast food.

L’ambizioso piano di sviluppo del marchio in Italia prevede l’apertura di 20 nuovi store in Puglia nei prossimi cinque anni, e due saranno localizzati in Capitanata.

“Foggia per noi rappresenta una delle province prioritarie – dichiara a FoggiaToday Thomas Mari, Head of Development KFC Italia - Ci stiamo già muovendo sul territorio con tutte le persone che si occupano di sviluppare quell’area per andare ad individuare la location ideale dove aprire un nostro ristorante”.

Gli specialisti del pollo fritto si sono lanciati alla conquista della Puglia nel 2020, partendo dalla stazione centrale di Bari, per poi presidiare il Parco Commerciale Casamassima dal 2022. Questioni di strategia.

“Abbiamo altre aperture in previsione, a stretto giro, nel 2023, e il 2024 vorremmo che fosse l'anno giusto per sbarcare a Foggia”, è il timing di Thomas Mari, “compatibilmente con le logiche dello sviluppo, perché l'obiettivo è quello di entrare dalla porta principale e che la location ci convinca”.

Nel secondo semestre dell’anno prossimo, per la precisione, l’inconfondibile e iconico logo con il ritratto del fondatore dovrebbe comparire in città. Le sfiziose alette di pollo e il mix segreto di 11 erbe e spezie delle panature sono praticamente già qui.

“Foggia rappresenta un bacino interessante, non solo per i numeri della città, ma anche per quelli che sono i numeri della provincia e per quello che significa – spiega l’Head of Development KFC Italia - Abbiamo diverse possibilità: noi sviluppiamo sia ristoranti all'interno di centri commerciali, che ristoranti cittadini e con la formula del drive. Per Foggia, stiamo ragionando un po’ su tutti e tre i canali, per cercare di capire quale sia la soluzione migliore, perché è un bacino che, a nostro avviso, potrebbe avere un senso in tutti e tre gli ambiti. Per quel che riguarda questi tre canali, nel corso dei prossimi anni, la nostra strategia è quella di aprire due ristoranti su Foggia, ovviamente con una tempistica differente. Il primo avrà una priorità elevata e il secondo andrà sviluppato nel corso degli anni”.

In termini occupazionali, si stimano dalle 50 alle 60 assunzioni in cinque anni. Dipenderà dalla tipologia dei ristoranti. I Drive Thru sono “i ristoranti più grandi, più impegnativi in termini di gestione, che hanno un numero di persone più elevato”, poi ci sono i Food court e i ristoranti In Line. “Ragionando su un numero medio per ristorante, a prescindere dal format, immaginiamo dalle 25 alle 30 persone per ristorante”.  

I centri commerciali sono all’ultimo posto nel ventaglio delle opzioni per le nuove aperture. “Vista la tipologia dei centri commerciali che ci sono nella vostra provincia, probabilmente mi sento dire che oggi non è una scelta prioritaria – afferma Thomas Mari - A noi piace, in qualche maniera, comunicare anche la presenza del nostro brand, i nostri valori, quello che facciamo essendo idealmente un po’ più a casa nostra. Per essere a casa nostra, l'importante è avere i giusti spazi, e anche i giusti orari. Quindi, mentre nel ristorante cittadino e nel ristorante con il drive abbiamo la possibilità di rimanere aperti più a lungo e riusciamo a trasmettere le nostre iniziative nel modo migliore, nel centro commerciale siamo un po’ più vincolati ad orari ristretti e, a volte, anche a superfici ridotte e, chiaramente, viviamo un po’ di luce riflessa, anche per quanto riguarda l’attività del centro commerciale".

E poi, da queste parti, tocca farsi conoscere e ne sono consapevoli. "Tendenzialmente, anche se ci fosse un foggiano particolarmente appassionato di pollo fritto, difficilmente andrebbe a Bari per provarlo. Sappiamo che dobbiamo cercare di trovare la posizione migliore a Foggia e, probabilmente, in questo caso tra i tre canali che menzionavo prima, al terzo posto metterei il centro commerciale, ai primi due gli altri format che, senz’altro, oggi per noi potrebbero essere più interessanti in contesti che possono vivere, nel caso del drive, soltanto di flussi veicolari e, nel caso del centro cittadino, che possano vivere anche di studenti universitari, considerato che avete un’università con diverse facoltà, oltre che dei flussi diretti e indiretti del turismo. Insomma, nella scelta della posizione, ci sono questi elementi da valutare”.

Il bacino prioritario è rappresentato dalla città di Foggia e oggi il focus principale di KFC Italia rimane quello, ma in futuro gli specialisti del pollo fritto non escludono di espandersi e “sfruttare le direttrici che portano al Gargano, magari per aprire un drive, ristorante che vive di flussi veicolari”.

La riattivazione dell’aeroporto, i flussi turistici del Gargano e forse ancor di più le prospettive di città universitaria sono elementi di cui, evidentemente, a giudicare dalle parole del responsabile dello sviluppo aziendale, KFC ha tenuto conto nel suo business plan. Segno che l'Università di Foggia e il Gino Lisa sono trainanti anche per gli investimenti sul territorio. Gli chiediamo, allora, se sia stata vagliata anche l’ipotesi di insediarsi nell’aerostazione, oggi come oggi un Eldorado.

“È un po’ più complesso posizionarsi all'interno dell'aeroporto. Quello che è interessante di questa notizia, di cui eravamo a conoscenza, è il fatto che uno dei nostri driver principali è legato anche al turismo. Quindi, è chiaro che riaprire le porte di un aeroporto, anche eventualmente con accordi con le compagnie aeree, può rappresentare senz'altro per noi un driver importante, che oggi magari lo è stato solo parzialmente, perché è una provincia ricca anche in termini di turismo. Però, come è successo anche in altre province, il fatto di aprire un aeroporto e anche le porte verso l'Europa e non solo, per noi – conclude Mari - può essere un ulteriore motivo per sviluppare questo territorio”.

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