rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cagnano Varano

Violento litigio tra parenti in strada: urla e minacce di morte anche davanti ai carabinieri, ritirati due fucili e una pistola

E' accaduto a Cagnano Varano. Tempestivo l'intervento dei carabinieri su segnalazione di un cittadino

Un violento alterco tra due persone ha rischiato di trasformarsi in rissa. Decisivo l'intervento dei carabinieri di Cagnano Varano ma soprattutto la segnalazione di un cittadino che sentito urlare e visto due persone litigare animatamente. 

La centrale operativa di Vico del Gargano ha allertato i militari dell'Arma del posto che al loro arrivo hanno notato un 46enne e un 70enne di Cagnano Varano fronteggiarsi e scambiarsi minacce di morte, nonostante l'invito degli uomini in divisa a calmarsi

Legati da una lontana parentela, il rapporto tra i due era peggiorato per via di vecchie ruggini e questioni familiari. In virtù del violento alterco e dell’intenzione dei due di querelarsi a vicenda, procedevano alla loro denuncia in stato di libertà per il reato di minaccia (art. 612 c.p.).

Inoltre, considerato il fatto che risultavano essere entrambi detentori di armi, in ordine a quanto stabilito dall’art. 39 del Tulps, procedevano a scopo cautelativo nei loro confronti, al ritiro di due fucili, di una pistola e del relativo munizionamento, segnalando l’accaduto all’autorità giudiziaria ed amministrativa, per i provvedimenti di competenza.

Oltre a ricordare che i detentori sono soggetti a dei periodici controlli per la verifica delle modalità di detenzione e sulla regolarità dei titoli autorizzativi, i carabinieri hanno richiamato al rispetto del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza, che disciplina i principi che debbono essere rispettati da coloro che posseggono armi. In particolare, l’articolo 38 del Tulps prevede che chi detiene armi o parti di esse, debba denunciarne il possesso, entro 72 ore, al locale ufficio di pubblica sicurezza e debba ripresentare la denuncia ogni qual volta trasferisca l’arma in un luogo diverso.  In caso di morte del possessore di armi, l’obbligo della denuncia ricade sugli eredi. Inoltre il detentore deve assicurare che il luogo di custodia offra adeguate garanzie di sicurezza ovvero impedisca l’accesso alle armi ai minori ed ai soggetti conviventi non abilitati al loro uso.

L’art. 39 del Tulps, invece, stabilisce che il prefetto ha facoltà di vietare la detenzione di armi e munizioni, alle persone ritenute capaci di abusarne. Al riguardo, gli agenti di pubblica sicurezza devono provvedere all’immediato loro ritiro comunicando all’autorità amministrativa la misura cautelare adottata. Al riguardo della vigente normativa, che in caso di inadempienze prevede conseguenze di carattere penale, è opportuno che i possessori di armi e/o titolari di licenze di porto d’armi per uso venatorio o sportivo, periodicamente ne verifichino la regolarità, consultandosi, con l’Ufficio di Polizia o la Stazione Carabinieri competente per territorio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Violento litigio tra parenti in strada: urla e minacce di morte anche davanti ai carabinieri, ritirati due fucili e una pistola

FoggiaToday è in caricamento