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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Torremaggiore

La strage di Torremaggiore ripresa con il telefonino, la mattanza continua a correre sul web: "Fermatela!"

Taulant Malaj, 45enne albanese, ha ripreso la scena del crimine del duplice omicidio di via Togliatti a Torremaggiore. Morti la figlia 16enne Jessica e il titolare del bar jolly Massimo De Santis

Anche il comando provinciale dei carabinieri prova a fermare la diffusione del raccapricciante video girato da Taulant Malaj, 45enne albanese che nella notte tra sabato e domenica, poco prima delle 2, a Torremaggiore, ha ucciso la figlia 16enne Jessica Malaj e Massimo De Santis, 51enne titolare del Bar Jolly, e ferito la moglie 39enne, ricoverata in prognosi riservata al Policlinico Riuniti di Foggia. "Si fa appello al senso di responsabilità della cittadinanza, invitandola, in ragione della tragedia familiare, a non divulgare ulteriormente video e/o immagini macabre ed inappropriate, soprattutto nel rispetto dei familiari già afflitti da questa triste vicenda". Qualche ora prima era stato il sindaco Emilio Di Pumpo a lanciare l'appello a bloccare il tam tam di messaggi (leggi).

Tuttavia le macabre immagini registrate negli istanti successivi alla mattanza, in cui si vede l'uomo filmare con lo smartphone la scena del crimine, hanno fatto il giro del web. Un connazionale dell'uomo, verosimilmente il primo a ricevere il video, avrebbe inviato le immagini ad altri soggetti in corso di identificazione, i quali, a loro volta, avrebbero divulgato il filmato ad altri.

Nella scalinata il 45enne ha ripreso la sua prima vittima, che abitava nella stessa palazzina di via Togliatti, sostenendo, in lingua albanese, di averlo giustiziato. Poi è tornato in casa e ha mostrato il corpo della figlia e quello della donna, sua connazionale, che ferita implorava pietà, mentre lui, invece, la insultava.

La moglie dell'uomo, in evidente stato di agitazione, è riuscita a contattare il 118 (che nel frattempo aveva allertato i militari dell'Arma) riferendo che Taulant Malaj avesse accoltellato la loro figlia e un altro uomo. 

L'assassino, indicando il corpo del commerciante ucciso, avrebbe detto in lingua albanese: "Vedete questo qua? E' italiano. Io ho perdonato mia moglie già una volta. Lui è il secondo. L'ho accoltellato e ho ammazzato tutti, anche mia figlia". L'uomo cercava anche l'altro figlio, di cinque anni: "Dov'è il bambino?".

Raggiunto l'appartamento, gli uomini del 112 di San Severo hanno trovato l'uomo sporco di sangue nell'atrio della palazzina. Dopo averlo immobilizzato, hanno ripercorso la scena del crimine, rinvenendo, nell'androne del palazzo, il corpo senza vita di Massimo De Santis, mentre all'interno dell'abitazione c'erano la donna con ferite d'arma da taglio e vicino a lei il corpo della figlia Jessica, deceduta durante il trasporto in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.

La ragazza era intervenuta in difesa della madre nel tentativo di fermare la furia omicida del padre. La giovane frequentava l’istituto Fiani-Leccisotti. Sul sito della scuola è comparso un messaggio di cordoglio a firma del dirigente scolastico Carmine Collina. Il liceo, insieme all’Ufficio Scolastico regionale della Puglia e all’Ufficio Scolastico dell’Ambito Territoriale di Foggia, “esprime dolore e sconcerto per la terribile notizia della scomparsa della studentessa Jessica Malaj, una figlia della nostra comunità scolastica e umana – scrive il dirigente - In questo momento di smarrimento e profonda commozione, si invitano studenti, docenti e famiglie ad una partecipazione rispettosa e responsabile”.

All'ingresso dell'istituto scolastico questa mattina è comparso uno striscione davanti: "Jess vive dentro di noi, per sempre 3A".

La ricostruzione dell'accaduto è avvenuta anche grazie all'escussione dei testimoni presenti. Sul luogo della mattanza è stato trovato il coltello a serramanico utilizzato per commettere il duplice omicidio.  Alla base del gesto la gelosia da parte dell’omicida nei confronti della moglie. L'uomo, appunto, ipotizzava una relazione extraconiugale della moglie con il cinquantenne, giustiziato con venti fendenti al torace, all'addome e alla testa.

Da ieri sera è sottoposto a fermo di indiziato di delitto per duplice tentato omicidio e omicidio. Al momento non sono state disposte le autopsie. La comunità è incredula e sgomenta per l'accaduto. 

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