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Cronaca Stornara

Assalto paramilitare a furgone portavalori con 4 milioni di euro: tra i basisti a processo 37enne di Stornara

L'assalto nell'ottobre 2016 sulla A27 vicino Treviso. Il furgone trasportava più di 4 milioni di euro ma qualche cosa andò storto e il bottino del colpo fu di "soltanto"  250mila euro

Come riporta Trevisotoday, cominciato oggi 29 settembre, a sei anni dall'assalto a un furgone portavalori sulla A27, il processo ai tre malviventi ritenuti i basisiti del gruppo criminale costituito da 13 persone. Tra gli accusati c'è anche il 37enne di Stornara Giuseppe Stefanelli, 37 anni di Stornara, arrestato, assieme ad altre sette persone, nell'agosto 2017 per un assalto fotocopia sull'A12 nei pressi di Pisa. Gli altri due sono Angelo Finiguerra, 48 anni di Lavello e Michele Sassano, 51 anni di Civitanova Marche. Il furgone trasportava più di 4 milioni di euro ma qualche cosa andò storto e il bottino del colpo fu di "soltanto"  250mila euro.

Secondo le indagini, furono loro ad occuparsi della logistica del colpo da film avvenuto sulla carreggiata in direzione di Belluno, tra i caselli di Treviso nord e Treviso sud, trasportando dal Sud Italia fino ad un capannone di Silea, affittato per l'occasione, le auto rubate, le armi e tutti gli strumenti usati nell'assalto al furgone, compreso il flessibile utilizzato per fare breccia sul tettuccio del blindato.

I tre sono indagati, con altri dieci di cui non si è però mai saputo nulla, per reati che vanno dalla rapina alla detenzione illegale di armi, dalla ricettazione di quattro auto ed un furgone rubati e usati durante il clamoroso colpo alle lesioni personali per aver ferito di striscio con un colpo d'arma da fuoco la guardia giurata Boris Colla, capomacchina del blindato preso d'assalto.

Stefanelli si sarebbe occupato  del trasferimento in Veneto dei mezzi rubati usati durante la rapina e del ritorno, la sera stessa della rapina, in meridione. Sassano e Finiguerra, invece, si avrebbero pensato alla base logistica per i complici in trasferta in Veneto, prendendo in affitto un capannone a Silea dove nascondere l'autoarticolato contenente le auto rubate, le armi e i complici.

Le indagini, affidate condotte dagli  uomini della squadra mobile di Treviso, si sono basate su intercettazioni telefoniche, sull'analisi dei filmati delle telecamere installate in una ditta di via Treviso a Silea, vicino alla quale sorgeva il capannone affittato dal commando, in autostrada A27 e nella farmacia Internazionale di Silea.

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