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Cronaca

Ha sconfitto 'Cosa Nostra', combattuto l'Ndrangheta e il crimine transnazionale: ecco chi è il nuovo Prefetto di Foggia

Si è insediato questa mattina Raffaele Grassi. Alle spalle un curriculum di prestigio, significativo per la lotta al crimine organizzato. Il 20 marzo è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Prefetto. Foggia è il suo primo incarico

Raffaele Grassi è, ufficialmente, il nuovo prefetto di Foggia. Grassi, che succede a Massimo Mariani, si è insediato ufficialmente questa mattina, e ha tenuto anche un incontro con il sindaco di Foggia, Franco Landella.

Classe 1960, il prefetto Grassi è nato a Portomaggiore, è laureato in Giurisprudenza e, dal 1988, ha avuto una brillante carriera nella Polizia di Stato. Fino al al 1993, ha diretto la Squadra Mobile di Ravenna. In quegli anni diresse operazioni che destrutturarono una cellula di Cosa Nostra legata alla famiglia di Giuseppe "Piddu" Madonia. Tale sodalizio manteneva i contatti con i vertici dell'organizzazione e le loro articolazioni insediatesi sulla costa ravennate per trafficare ingenti quantitativi di stupefacenti. Tra gli arrestati erano annoverati esponenti di spicco della menzionata organizzazione criminale tra i quali il latitante  Pasquale Trubia; ne conseguì la collaborazione dei Trubia con l'Autorità Giudiziaria.

Dalla primavera del 1993 al maggio 2012, ha svolto servizio presso il Servizio Centrale Operativo, organismo investigativo centrale della  Polizia di Stato specializzato nel contrasto alla criminalità organizzata nelle sue diverse forme ed espressioni. In questi anni, ha assunto il comando delle 2 Divisioni Operative, svolgendo anche le funzioni di vice Direttore. Dal luglio 2013 al febbraio 2015, è stato Direttore del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine. In  tale contesto,  ha coordinato  numerose importanti attività investigative tese alla cattura di pericolosi latitanti  mafiosi ed in materia di criminalità mafiosa interna e transnazionale.  

In  particolare ebbe a  dirigere operazioni su Cosa Nostra che comportarono la destrutturazione di una frangia collegata a Totò Riina. Partecipò alle attività investigative sulla banda della Uno Bianca ricostruendone le azioni delittuose, le modalità operative e i teatri di intervento. Coordinò attività investigative in materia di sequestri di persona a scopo di estorsione culminate con la liberazione degli ostaggi, si cita al riguardo il sequestro dell'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. Diresse attività investigative che fecero luce su episodi omicidiari a Reggio Emilia riconducibili a Paolo Bellini soggetto che ebbe ad ispirare le modalità stragiste a Cosa Nostra nella strategia di attacco allo Stato nei primi anni 90. Condusse attività Investigative con la DDA di Palermo che permisero di ricostruire gli organigrammi di Cosa Nostra palermitana negli anni 93-97 individuandone i nuovi assetti e ipersonaggi emergenti in seguito catturati.

Partecipò, coordinandone diverse fasi di intervento, all'operazione Primavera (2000) nel Salento che bloccò per sempre il con trabbando di tabacchi lavorati esteri con i paesi dell'area balcanica. Coordinò in Sardegna  numerose  attività  investigative  che culminarono con l'arresto del pericoloso latitante sardo Franco Arzu in Emilia Romagna (2002). Coordinò attività investigative e fasi operative che comportarono la cattura del capo del clan dei Casalesi Michele Zagaria, operazione avvenuta in Casapesenna nel 2011. Promosse inoltre iniziative investigative che culminarono in altra operazione sul versante americano colpendo i rapporti strutturali tra la 'ndrangheta calabrese e sue cellule a Brooklyn. Per tali operazioni ebbe a ricevere attestati di merito dal quartier generale dell'FBI di Washington.

Sul crimine transnazionale condusse indagini su un traffico di esseri umani proveniente dalla Libia che comportarono la realizzazione, per la prima volta sul territorio italiano, di congiunte attività con investigatori libici. Vennero catturati nell'occasione i responsabili in provincia di Crotone di detti traffici e vennero individuati alcuni dei trafficanti di esseri umani in Libia con l'operazione Salib (2005). Ebbe a dirigere inoltre operazioni che passarono alla ribalta internazionale quali 'Old Bridge' (2009) che culminarono con la cattura di oltre 100 esponenti di Cosa Nostra palermitana e Cosa Nostra italoamericana in rapporti tra foro per la gestione di svariate attività illecite. L'operazione si svolse congiuntamente tra Palermo e New York in stretta collaborazione con l'FBI americana.

Ancora sempre con l'FBI venne disarticolata una organizzazione criminale transnazionale tra esponenti di Cosa Nostra  i taliana  e americana in Florida, precisamente  a Palermo e Miami con l'operazione Paesan blues (2010). Coordinò operazioni su Cosa Nostra trapanese i cui interventi (operazioni Golem e a seguire 2009) riguardavano la filiera di collegamento con il latitante Matteo Messina Denaro. Oltre agli accoliti vennero catturati il fratello e la sorella punti di riferimento strategici per il boss trapanese. Coordinò le attività investigative in relazione alla cattura del superlatitante Giuseppe Pacilli, boss della mafia garganica, inserito nell'elenco dei 30 ricercati più pericolosi al termine di una spettacolare azione operativa avvenuta il 13 maggio 2011 in provincia di Foggia.

Dal maggio 2012, fino al luglio 2013, è stato Direttore del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine. Ebbe a varare progetti sulle Sale Operative delle Questure italiane, introducendo l'ISO 9001 e il progetto Mercurio con allestimento sulle volanti della Polizia di Stato di sofisticate strumentazioni per le attività di controllo del territorio; dal 23 febbraio 2015, è Questore della  Provincia di Reggio Calabria. Dal  suo insediamento ad oggi sono state realizzate sotto il suo coordinamento 80 operazioni nei confronti di soggetti, appartenenti alla criminalità organizzata legata alla 'ndrangheta; sono stati quindi colpiti e destrutturati numerosi clan, nonché assicurati alla giustizia 17 latitanti di grande rilevanza nelle  strategie  della 'ndrangheta. 

Relativamente alle attività di prevenzione, in qualità di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza ha introdotto innovativi sistemi di controllo del territorio determinando una notevole riduzione degli indici di delittuosità in genere. Ha gestito numerosissime delicate manifestazioni di ordine pubblico, senza che si realizzasse alcuna turbativa; è stato insignito di numerosi e importanti riconoscimenti per le operazioni svolte. E' stato coordinatore e docente dei corsi di "tecnica delle investigazioni" presso la Scuola Superiore di Polizia per la formazione dei Commissari della Polizia di Stato. E' stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell'ordine "Al merito della Repubblica Italiana" conferito dal Presidente della Repubblica (13 gennaio 2017). Il 20 marzo 2019 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Prefetto della Repubblica e dal 14 maggio 2019 è Prefetto della Provincia di Foggia.

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