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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Alfredo e l'ultimo respiro tra le braccia del figlio. Mario: "Papà falciato come fosse invisibile in una bellissima giornata di sole"

La lettera di Mario Di Marco in occasione del trigesimo della morte del padre Alfredo, investito e ucciso in via Santa Maria Alfonso De Liguori mentre attraversava la strada in compagnia del suo cagnolino. "Prego affinché morti gratuite, come questa, possano essere evitate"

Il 12 giugno scorso, Alfredo Di Marco, 65 anni di Foggia, ha perso la vita nei pressi della sua abitazione, in via Sant'Alfonso de Liguori, mentre attraversava la strada in compagnia del suo cagnolino.

A due giorni dalla ricorrenza del trigesimo della sua morte, il figlio Mario ha affidato alle colonne di Foggiatoday una lettera in cui ricorda gli ultimi attimi della vita di suo padre, il suo ultimo respiro tra le sue braccia, "l'esistenza di un uomo pieno di vita, encomiabile padre e nonno meraviglioso, cancellata gratuitamente"

Il testo della lettera del figlio Mario

Scrivo questa lettera in memoria di mio padre, Afredo, investito e ucciso mentre passeggiava con il suo cagnolino sotto casa sua, in piena area residenziale.

Papá è uscito di casa, felice per l'imminente pranzo in famiglia, dicendo a sua moglie di apparecchiare la tavola, dopo aver preparato quello che non sapeva essere il suo ultimo pasto, un pasto che non consumerà mai.

É stato trucidato davanti agli occhi dei nipotini che, tra risate e lacrime, raccontano di aver visto nonno Alfredo volare in aria, come un fantoccio di pezza. Ha esalato il suo ultimo respiro tra le braccia di suo figlio, mentre marchiava indelebilmente con il suo sangue la stessa terra che ha tanto amato.

Scene di guerra...

A nulla sono serviti quei cartelli che segnalano attraversamenti pedonali, segnalatori luminosi, carreggiate ridotte, strisce orizzontali... É stato falciato in una bellissima giornata di sole, come fosse invisibile.

La vita di mio padre è stata terminata precocemente: nonno Alfredo non potrà più raccontare storie ai suoi nipotini, né tornare a casa da sua moglie, che continua ad aspettarlo.

Mi chiedo seriamente quale senso possa avere un mondo che da oltre due anni lotta per salvare vite, minacciate da una pandemia mondiale, mentre cancella gratuitamente l'esistenza di un uomo pieno di vita, encomiabile padre e nonno meraviglioso.

Prego affinché il suo martirio possa spingere tutti noi a riflettere profondamente sull'importanza della vita, che dovrebbe essere sempre tutelata, ad ogni condizione, ad ogni costo.

Prego affinché morti gratuite, come questa, possano essere evitate, perché nessuna moglie, figlio, bambino, debba più vedere i propri sogni e speranze infrangersi sull'asfalto, a causa di una crudele violenza, frutto di superficialità e banalizzazione degli eventi.

Prego affinché il rispetto della vita (della nostra e di quella degli altri), dei valori e degli affetti di ognuno, divenga il principio regolatore di ciascuna esistenza.

Che la preghiera non sia vana, ma scavi nella coscienza.

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