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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Uccisa a 15 anni, nuove tecnologie per fare luce sull'omicidio di Giusy Potenza: "Potrebbero riaprirsi le indagini"

L’avvocata Innocenza Starace, che rappresenta i familiari della vittima: “Stiamo cercando di capire se ci sono i presupposti per impostare una richiesta di riapertura delle indagini, poi valuteremo il da farsi”

A distanza di 20 anni dall’omicidio di Giusy Potenza, la famiglia della 15enne, brutalmente assassinata e ritrovata senza vita e con il volto sfigurato sulla scogliera di Manfredonia, continua a chiedere che si faccia luce su alcuni aspetti della vicenda rimasti a tutt’oggi oscuri.

“Il desiderio di appurare la verità e di capire se ci sono altre persone coinvolte nella vicenda non ha mai abbandonato i miei assistiti”, spiega l’avvocata Innocenza Starace, che rappresenta Michela Potenza, sorella della vittima, e il nonno materno, Matteo Rignanese.“Stiamo cercando di capire se ci sono i presupposti per impostare una richiesta di riapertura delle indagini, poi valuteremo il da farsi”.

Una richiesta da indirizzare alla Procura di Foggia e che, se formulata, fonderebbe su elementi già evidenziati nelle indagini dell’epoca, e su altri, nuovi, che potrebbero emergere da ulteriori riscontri. “Abbiamo colto dei segnali che potrebbero indurre a chiedere la riapertura del procedimento”, continua Starace. “Ci sono aspetti, già evidenziati dai precedenti consulenti, che sono risultati da sempre poco chiari e rimasti tali perché, 20 anni fa, non c’erano tecnologie adeguate per valutarli o valorizzarli”.

I campioni analizzati e tutto il materiale repertato nel corso delle indagini dovrebbe essere integralmente disponibile: “Spero che il materiale repertato sia ancora disponibile. Se cosi fosse, con le nuove tecnologie si potrebbe andare a colmare quei ‘vuoti’ del passato e unirli ad ulteriori elementi e fattori che lasciano pensare alla partecipazione o complicità di altre persone”.

Per l’omicidio di Giusy, avvenuto il 12 novembre 2004, fu arrestato e condannato in via definitiva, a 30 anni di reclusione, il cugino di secondo grado Giovanni Potenza, all’epoca dei fatti 27enne. Tra i due, secondo la confessione resa dal giovane pescatore, vi era una relazione clandestina e Potenza avrebbe ucciso Giusy, colpendola con masso alla testa, perché minacciava di rivelare alla moglie la loro storia d’amore.

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