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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia / Siponto

Siponto, il Comune "diffida a demolire" parti della villetta dell'ex sindaco Rotice: "Opere abusive"

E’ quanto ordinato con atto formale firmale lo scorso 11 dicembre, con il quale si “diffida a demolire” alcune opere costruite a margine del podere n° 20 del Consorzio di Bonifica di Siponto, ‘ereditato’ e attualmente occupato dall’ex primo cittadino

Opere abusive nella ‘villetta’ di Siponto riconducibile all’ex sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice (qui la replica), che ha 90 giorni di tempo per demolire quanto contestato e ristabilire lo stato dei luoghi.

E’ quanto ordinato dal Comune di Manfredonia - Sesto Settore  Urbanistica, Servizio Vigilanza e Abusivismo Edilizio che - con atto formale firmato lo scorso 11 dicembre, dall’ing. Giuseppe Di Tullo, responsabile del procedimento - “diffida a demolire” alcune opere costruite a margine del podere n° 20 del Consorzio di Bonifica di Siponto, ‘ereditato’ e attualmente occupato dall’ex primo cittadino.

Nel dettaglio, si tratta di cinque interventi, aventi ad oggetto “murature di chiusura della loggia a piano terra della casa poderale e scala a chiocciola in ferro che dal primo piano porta al terrazzo di copertura” e di un “manufatto verso est di 50 mq nella parte retrostante il podere” adibito ad abitazione, con struttura portante in muratura di tufo e solaio in latero cemento armato.

Ancora, viene contestata la parte “ampliata del deposito preesistente, lato  sud, di 69,50 mq”, con struttura portante in “muratura di tufo e copertura fatiscente in ondulina (presumibilmente in cemento amianto) corretta da elementi strutturali (travi) parte in legno e parte in acciaio” e un "manufatto in muratura, lato sud, di 59 mq circa suddiviso in due parti, con struttura portante in muratura di tufo e con copertura fatiscente in ondulina (presumibilmente in cemento amianto) sorretta da elementi strutturali (travi) in legno, per il quale è stato già redatto verbale di violazione edilizia ed è stata emessa diffida a demolire”.

Da ultimo, viene ordinata la demolizione di un “manufatto, verso sud, in aderenza al manufatto di cui al punto 4, adibito a deposito, della superficie lorda di 12 mq, con copertura fatiscente in ondulina in lamiera zincata sorretta da elementi strutturali in legno”. Si tratta, secondo il documento, di “opere abusive su area demaniale” e “in assenza di permesso di costruire”.

In caso di inadempimento, avvisa l’ordinanza, “si procederà alla esecuzione d’ufficio dei lavori in argomento, mentre eventuali cose e/o animali non rimossi saranno depositati e/o ricoverati presso strutture convenzionate con obbligo di custodia e spese a carico del diffidato”.

L’ex primo cittadino, destinatario del provvedimento, ha 60 giorni di tempo per ricorrere nei modi di legge, presentando ricorso al T.A.R. Puglia o, in alternativa, 120 giorni per appellarsi al Capo dello Stato.

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