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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Auto incendiate e gravi minacce: così volevano spingere Canonico a cedere il Foggia

Nel mirino sarebbero finiti anche il direttore generale e il segretario del club, oltre a un ultra della curva Sud la cui auto vennero date alle fiamme nel marzo dello scorso anno. Ad appiccare il fuoco sarebbero stati proprio i quattro indagati con il concorso di un minorenne

Sono indagati, a vario titolo, per detenzione abusiva di armi, danneggiamento, danneggiamento seguito da incendio ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso. È quanto emerge dagli atti relativi alle indagini sui presunti reati ai danni dei vertici del Calcio Foggia 1920.

Come riporta Repubblica in un articolo a firma di Chiara Spagnolo, sono quattro le persone attualmente indagate: si tratta di Marco Lombardi (48 anni), Massimiliano Russo (49), Danilo Mustaccioli (47) e Fabio Delli Carri (47), tutti già noti alle forze dell’ordine. Alcuni avrebbero anche dei legami con i clan della Società foggiana.

Le indagini sarebbero partite dai colpi di pistola contro l’auto di Davide Di Pasquale, ex difensore del Foggia, episodio avvenuto poche ore dopo la finale di ritorno dei playoff contro il Lecco. Tuttavia, la grave intimidazione non è presente nel decreto di perquisizione a firma dei Pm Bruna Manganelli della Dda ed Enrico Infante della Procura di Foggia. Tra i fatti contestati, invece, figura invece il ritrovamento di un ordigno di un chilogrammo accanto all’auto di Emanuele Canonico – vicepresidente del Foggia e figlio del patron Nicola – parcheggiata dinanzi alla sede dell’azienda di famiglia a Modugno. L’episodio, avvenuto il 9 gennaio scorso, non sarebbe l’unico.

Nel mirino ci sono anche il direttore generale del Foggia Milillo, il segretario generale Pippo Severo, nonché un ultra della curva Sud, la cui auto venne data alle fiamme nel marzo dello scorso anno. Ad appiccare il fuoco sarebbero stati proprio i quattro indagati con l’ausilio di un minorenne. Pochi giorni più tardi, gli indagati tentarono di dare alle fiamme anche le auto di Milillo e Severo.

In tutti i casi, secondo la Procura, si configurerebbe l’intimidazione mafiosa. Così come mafioso – riporta ancora l’articolo – sarebbe il tentativo di estorsione nei confronti del patron Nicola Canonico. Tutti i vari episodi contestati avrebbero avuto un unico fine, ovvero spingere il presidente ad abbandonare il club rossonero. Il presidente però, ha denunciato le pressioni ricevute alle forze dell’ordine.

La Polizia sta ora esaminando tutti i materiali sequestrati agli indagati, durante le perquisizioni effettuate nei giorni scorsi, per individuare eventuali mandanti e/o altri soggetti coinvolti, oltre a coloro che potrebbero avere nelle mire il club.

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