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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Foggia piange Andrea Nardelli, il pilota appassionato di natura e fotografia

Amici e colleghi distrutti dal dolore per la morte del 39enne, co-pilota sull'elicottero precipitato in agro di Apricena

“Libero vago tra i cieli e nel web”. Si descriveva così Andrea Nardelli in una community dove sono raccolti quasi 100 scatti del pilota, appassionato anche di fotografia. Aveva 39 anni ed era di Foggia. “Era un ragazzo solare”, ha detto il suo papà, con il cuore a pezzi dopo la tragedia che lo ha strappato alla vita, in volo dalle Tremiti a Foggia a bordo dell’elicottero Alidaunia precipitato in agro di Apricena. Legato agli affetti, amava la natura e il suo cane. Incredulità e tristezza tra gli amici e colleghi. Era in Alidaunia dal 2007, sui collegamenti di linea e nell’elisoccorso.

“Siamo stati per 5 anni nello stesso ufficio, Ufficio Operativo Alidaunia, tu sognavi di diventare pilota, io di fare il contadino. Tu sei diventato pilota di elicotteri con tanti, ma tanti sacrifici tuoi e della tua famiglia, e io da contadino mi sono preso cura del tuo albero. Caro Andrea, mancherai a tante persone che hanno avuto il dono di incontrarti. Che il Cielo accolga i tuoi sogni, quelli di Luigi, e di tutte le persone che erano con te”, ha scritto Giuseppe Savino, pubblicando la foto dell'albero che l’amico pilota aveva adottato per il Melo-day.

“Luigi Ippolito e Andrea Nardelli erano piloti esperti, che eseguivano quella rotta di routine, 365 giorni all’anno”, ha scritto sui social un’operatrice del Servizio Informazioni Volo. “Loro volano quotidianamente facendo da spola fra l'helipad di Foggia e l'elisuperficie di San Domino (Tremiti), Vieste e Monte Sant'Angelo. Per tutto l'anno incantano i passeggeri che ammirano le meravigliose coste pugliesi sorvolate durante il tragitto. Ma non solo. Alidaunia è la stessa compagnia che presta soccorso medico, trasportando con l'eliambulanza pazienti e personale sanitario fra gli ospedali della regione, non ultimo quello di San Giovanni Rotondo. Loro volano per salvare vite. Per noi sono 'voci amiche', di quelle che senti ogni giorno in frequenza e delle quali, pur senza conoscerti personalmente, ormai riesci quasi a percepire l'umore dal loro primo buongiorno”.

Ha lavorato a bordo dell’elisoccorso Alidaunia con i piloti deceduti nel tragico incidente anche Jole Figurella: “Mai ho avuto paura o mai ho avuto un dubbio, perché ho sempre saputo di volare con dei professionisti esperti e responsabili. In tanti anni una prerogativa fondamentale ed incessante è stata la formazione, l’addestramento, il briefing quotidiano ogni inizio turno e il feedback a fine turno, perché si deve essere sempre pronti e preparati a gestire ogni situazione, ogni criticità e soprattutto lavorare sempre in sicurezza, per ogni volo sempre la massima valutazione”. Oggi si rivolge ai suoi angeli, Andrea, Gigi e Maurizio. “A te mio caro Andrea rivolgo il mio pensiero struggente. Sono andata indietro nel tempo, alla ricerca del nostro primo incontro, ma non l’ho ritrovato nella memoria, forse in ufficio dieci anni fa o forse in hangar. Non mi ha meravigliato, perché tu sei tra quelle persone che ti sembra di avere conosciuto da sempre, con la tua presenza silenziosa, la tua semplicità, la tua dedizione al lavoro, la tua umiltà, la tua costante disponibilità che ti ha permesso di costruire intorno a te stima, amicizia e tanto affetto. Di notte e di giorno abbiamo fatto servizio insieme, volato insieme con tutta serenità e proprio con la serenità che ti contraddistingue voglio ricordare una meravigliosa giornata insieme: eri soddisfatto perché ti eri fatto verricellare al simulatore e dicevi ‘Per noi piloti è importante capire cosa significa scendere con il verricello, per cui voglio provare anche io’. Eri tanto felice Andrea, e voglio ricordati così”.

Ha lasciato un commosso ricordo anche la dottoressa Giuliana Cocuzzi: “Sei stato mio paziente qualche mese fa. Io ero di turno in pronto soccorso, e come sempre fuori c'era un po' di agitazione. Io esco per vedere cosa succede e vedo te, un ragazzo distinto, composto, silenzioso”. Si reggeva il polso dopo una caduta durante un’escursione, un'altra sua passione. “Mi hai ringraziata, sorriso con discrezione, non so ma io quel sorriso non l’ho dimenticato. Ora vola per sempre, sei stato un paziente ideale, uno di quelli che ti fa andare avanti nonostante le mille difficoltà”.

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