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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Mons. Ferretti ricorda il 'sacrificio' di Marcone e Panunzio, poi scuote Foggia: "E voi da che parte state?"

Il discorso dell'Arcivescovo di Foggia-Bovino, al termine della Via Crucis cittadina ha scosso le migliaia di fedeli assiepate in piazza XX settembre, per assistere all'emozionante 'incontro' tra Maria Addolorata e il Cristo morto

Il discorso dell'Arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Giorgio Ferretti, al termine della Via Crucis cittadina ha scosso le migliaia di fedeli assiepate in piazza XX settembre, per assistere all'emozionante 'incontro' tra Maria Addolorata e il Cristo morto (qui il video).

E' partito da una considerazione - “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato”, come ha detto papa Francesco nella lettera enciclica “Fratelli tutti” - per analizzare le tante guerre che stanno annientando - fisicamente, socialmente, economicamente - l'umanità. "Quanta guerra, quanta violenza quanto sangue innocente, quanto denaro gettato come si gettano le bombe, denaro sporco che uccide come uccidono le bombe. Di fronte a Cristo morto crocifisso e alla Madre del Signore addolorata per la morte del Figlio, vogliamo questa sera pregare per la pace. Pace in Ucraina, nella Palestina, pace in tutte le terre. Preghiamo sempre per la pace, fratelli! La pace ha il suo prezzo: quanti martiri hanno pagato con la vita la lotta contro il male. Si sono ribellati alla logica della guerra, della violenza. Oggi facciamo memoria di Mons. Romero, il vescovo di San Salvador, in America Centrale, che venne ucciso perché difendeva i poveri contadini dallo sfruttamento dei ricchi proprietari terrieri". 

Ma le guerre, altrettanto sanguinose, sono quelle di mafia che si consumano nelle nostre strade, sotto i nostri occhi. E anche quelle hanno i loro martiri. "Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dell’assassinio di don Pino Puglisi. A Palermo sottraeva i giovani alla mafia. Quanti martiri, anche nella società civile: Francesco Marcone, Giovanni Panunzio e altri… I martiri hanno detto “no”! Lo hanno fatto pagando con la vita il messaggio cristiano di pace, di non violenza. I martiri si sono schierati contro il male, conoscendone i rischi. Non sono eroi, sono cristiani che non hanno accettato il male e il malaffare come legge che governa il mondo. E noi? Da che parte stiamo?", chiede il prelato ai fedeli.

"Oppure crediamo che non sia affar nostro, ci nascondiamo in una neutralità. Pensiamo sia possibile farci gli affari nostri in un mondo che si autocondanna nella violenza e nell’egoismo. Scrive Thomas Merton: “La principale differenza fra nonviolenza e violenza sta nel fatto che la seconda dipende interamente dai propri calcoli. La prima invece dipende interamente da Dio e dalla Sua parola” (La mia passione per la pace, p. 101). Il cambiamento ha bisogno di tutti. Quanti siamo questa sera?! Perché siamo qui? Per un rito o perché crediamo che nella morte del Signore ci sia il seme di un nuovo inizio, di un tempo nuovo. Questo tempo nuovo necessita di tutti noi, dell’impegno di ognuno di noi. Questa sera abbiamo scelto di stare qui, insieme sotto la croce. Come le donne che stanno sotto la croce di Gesù, anche noi abbiamo scelto di stare qui. Siamo usciti di casa perché il Signore ci chiamava. Perché volevamo fargli compagnia nell’ora della sua passione e morte", continua.

"Cosa siamo venuti a vedere? Un rito folcloristico? Siamo venuti a vedere un Vinto? Un Crocifisso? Un Uomo buono che credeva di cambiare il mondo ed è stato ucciso? Ma era necessario che il chicco di grano morisse per dare frutto. Non c’è cambiamento senza sacrificio, non c’è resurrezione senza il Venerdì santo. La croce è il nostro simbolo. Simbolo di non violenza, simbolo di martirio, ma anche simbolo di resistenza al male, che non può vincere. Nella Pasqua la vita è la morte si affrontano in un prodigioso duello. Il bene e il male combattono la decisiva battaglia. Il male sembra vincere, ma il Dio della storia, il Padre che è nei cieli è Signore della vita e della morte. Cristo Risorgerà! La storia in lui risorge. Il male non può vincere, la morte è sconfitta, Cristo Risorgerà. E con lui risorgeranno i poveri, gli oppressi, gli scartati, gli esclusi. Questo siamo venuti a vedere questa sera. Non uno spettacolo, ma l’immagine visibile del futuro, del cambiamento. E anche noi, se come le donne sapremo stare presso la Croce del Signore e le tante croci del mondo della nostra terra, anche noi vedremo la resurrezione", conclude.

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