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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

“La situazione è drammatica”. Sos degli Ordini dei medici pugliesi: “Tutto il sistema è a rischio crollo”

A lanciare, l’ennesimo, disperato, Sos sono i presidenti degli Ordini dei medici pugliesi: “Intervenire con la massima urgenza. Parte delle risorse regionali destinate alla Sanità siano vincolate al personale”

“La situazione è drammatica”. A lanciare, l’ennesimo, disperato, Sos sono i presidenti degli Ordini dei medici pugliesi (Filippo Anelli di Bari, Pierluigi Nicola De Paolis di Foggia, Benedetto Delvecchio della Bat, Cosimo Nume di Taranto, Donato De Giorgi di Lecce e Arturo Oliva di Brindisi):  “Sta purtroppo accadendo ciò che denunciamo da tempo”, spiegano in una lettera congiunta, “con i ripetuti allarmi sulla tenuta del servizio sanitario regionale e sul rischio che crolli l’intera struttura”.

“Le carenze di personale sono ormai drammatiche e non limitate ai pronto soccorso né alla sola Asl di Brindisi (in questi giorni sulle cronache locali, ndr), dato che investono tutto il sistema sanitario regionale. Le prime conseguenze ovviamente si notano nell’emergenza urgenza, ma il problema è generalizzato: abbiamo a che fare con una fragilità strutturale che investe tutto il servizio sanitario e mette a rischio proprio la capacità della sanità pubblica di offrire assistenza ai cittadini. Gli errori del sistema di programmazione commessi in passato non possono continuare a penalizzare il personale in servizio. L’unico effetto sarà quello di accelerare le dimissioni dei medici attualmente in servizio ed aggravare ulteriormente la crisi del sistema”, spiegano.

“Ammesso che si trovino i medici non specialisti disposti ad assumere un incarico al pronto soccorso nelle condizioni attuali, non è chiaro come e chi si farà carico della formazione di questo personale. Il ricorso a professionisti privi dei requisiti previsti per legge per il reclutamento di medici nei servizi di pronto soccorso mette infatti a rischio la qualità e sicurezza delle cure offerte ai cittadini. In quanto enti sussidiari della Stato che vigilano sulla qualità e sicurezza della prestazioni erogate ai cittadini, gli Ordini non possono assistere in silenzio al degrado odierno. Finora si è infatti andati avanti con soluzioni tampone, che aggravano la situazione ritardando semplicemente l’emergere dei sintomi”.

“Occorre invece intervenire con la massima urgenza adottando tutte le soluzioni che possono servire nell’immediato a rispondere alle carenze di personale “, concludono. “Ma soprattutto programmando il futuro del servizio sanitario nazionale che poggia innanzitutto sui medici che ci lavorano quotidianamente. Per questo chiediamo che parte delle risorse regionali della Sanità siano vincolate al personale”.

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