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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Caso fideiussioni, Mongelli: “Una conclusione limpida che da' fiducia a tutti”

Le prime parole del sindaco di Foggia, a margine della conclusione degli accertamenti giudiziari in merito a presunte polizze fideiussorie false relative ai Prusst. Piena assoluzione per il dirigente comunale Paolo Affatato

“Una conclusione limpida, che spero ridia fiducia a tutti. Confermati rigore e vigilanza degli uffici comunali”. Queste le parole del sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, che esprime la sua più viva soddisfazione per la definizione della verifica giudiziaria che ha riguardato la complessa vicenda di alcune polizze fideiussorie poste a garanzia degli adempimenti contratti con il Comune di Foggia da cinque imprese edili.

“Mi rallegro particolarmente per il fatto che sia stata confermata nel modo più pieno una componente della vicenda che ho posto in luce fin dal primo momento – spiega il sindaco – e cioè il fatto che gli uffici comunali avevano svolto il loro compito con assoluta linearità, buona fede, vigile cura degli interessi pubblici e rigoroso rispetto della legalità”.

“Anzi – aggiunge– il Dirigente del Servizio Urbanistica, ingegner Paolo Affatato, aveva addirittura rafforzato la propria attività istituzionale di vigilanza su questo specifico caso da quando, nel marzo e nel successivo agosto del 2012, la Banca d'Italia aveva segnalato la società finanziaria tuttora oggetto d’indagine”.

Per il Gup Valente, dunque, il fatto non sussiste e non costituisce reato. Pertanto, al termine degli accertamenti giudiziari in merito a presunte polizze fideiussorie false relative ai Prusst, si registra la piena assoluzione per il dirigente comunale Paolo Affatato, per  5 costruttori foggiani (Giovanni Trisciuoglio, Pasquale Galano, Domenico De Luca, Michele Perrone e Massimo Zammarano) e per la broker Anna Maria Altamura, tutti coinvolti nel blitz della Guardia di Finanza del dicembre 2012​.

“Mi rammarica – osserva il sindaco – che la delicatezza e la complessità di una questione che chiama in causa il diritto comunitario e la pubblica fede di chi opera sul mercato del credito non abbiano suggerito a tutti coloro che se ne sono occupati maggiore prudenza in espressioni che hanno influenzato l’opinione pubblica in modo negativo, contribuendo ad alimentare quel controllo sociale bene informato di cui le pubbliche istituzioni hanno bisogno per far bene”.

“La chiusura nel migliore dei modi possibili della questione – conclude Mongelli – spero incoraggi le imprese loro malgrado coinvolte e tutto il comparto economico a riprendere con fiducia investimenti che hanno una ricaduta decisiva su tutta l’economia locale e per quell’incremento di opere, servizi e alloggi pubblici atteso dalla collettività”.

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