rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca San Paolo di Civitate

Morte detenuto, sentiti compagni di cella e agenti. Il Sappe: "Caccia al poliziotto penitenziario finisca"

Il commento di Federico Pilagatti del Sappe: "Finitela con la caccia al poliziotto penitenziario"

Il segretario nazionale Federico Pilagatti del Sappe difende l'operato degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Foggia, finiti nel mirino in merito alla vicenda della morte del detenuto Osama Paolo Harfachi, il 29enne arrestato per rapina il 13 ottobre e trovato morto in una cella del carcere di via delle Casermette che "condivideva con altri detenuti" evidenzia. "Pur comprendendo il dolore per la perdita di un figlio, deve finire questa caccia al poliziotto penitenziario, poiché da anni a questa parte sono loro che vengono fatti oggetto quasi giornaliero di aggressioni - tra l’indifferenza di tutti - e violenza da parte dei detenuti, che in molte occasioni hanno richiesto il ricovero in ospedale con danni permanenti".

Il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, ricostruisce l'accaduto rispetto alle notizie da lui apprese, vale a dire che a dare l'allarme sarebbe stato il poliziotto addetto alla sezione, che verso le 8 del 18 ottobre, durante il consueto giro di controllo, lo avrebbe visto disteso sul materasso come se dormisse. "Subito dopo è ripassato e non ricevendo alcuna risposta dallo stesso, avrebbe dato l’allarme con l’intervento immediato dei sanitari che ne avrebbero constatato la morte".

E ancora, spiega Pilagatti, "per eliminare qualsiasi sospetto il magistrato di turno avrebbe disposto l’autopsia del cadavere da parte di un medico legale, nonché provveduto ad interrogare i compagni di stanza e dei poliziotti in servizio".

Per il numero uno del Sappe sarebbe "stato fatto tutto quello che era necessario per chiarire il tragico accadimento" e la magistratura avrebbe aperto un fascicolo sulla vicenda, "delicata", prima ancora che l'avvocato dei genitori e del fratello del ragazzo deceduto, depositassero la denuncia attraverso il loro legale. 

Sulla scorta di alcuni messaggi inviati il 14 ottobre al fratello di Paolo, da un altro recluso appena uscito dal carcere, i familiari temono che sia stato picchiato e che possa essere deceduto per le conseguenze di azioni violente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morte detenuto, sentiti compagni di cella e agenti. Il Sappe: "Caccia al poliziotto penitenziario finisca"

FoggiaToday è in caricamento