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Cronaca

La Puglia in bilico tra due zone: il giallo e l'arancione

La Cabina di Regia dell'Iss-Ministero della Salute deciderà oggi sul cambio di colorazione. In Puglia i casi scesi del 18% negli ultimi 21 giorni. In netto calo i ricoverati, anche se restano oltre la soglia critica

Puglia tra il giallo e l'arancione. È questa la sintesi alla quale si può giungere analizzando i dati in nostro possesso e in attesa che la Cabina di regia dell'Iss-Ministero della Salute si pronunci sull'andamento dell'emergenza epidemiologica in Italia. 

Una delle condizioni essenziali perché si possa consumare l'ammorbidimento delle restrizioni è l'aver fatto registrare un livello di rischio moderato o basso negli ultimi 14 giorni, valore che si associa all'indice rt (ovvero la capacità di una persona infetta di contagiare) che deve essere sempre sotto l'1, e alla celeberrima incidenza per 100mila abitanti, rilevata sempre nel periodo che va dal venerdì post monitoraggio al giovedì successivo. Nello specifico, il monitoraggio analizzerà l'incidenza dei casi rilevati nel periodo 23-29 aprile. 

La Puglia è risultata regione a rischio moderato negli ultimi due monitoraggi, facendo registrare un indice rt sotto l'1 (0.92 nel monitoraggio di due settimane fa, 0.87 nel monitoraggio della scorsa settimana). Anche l'incidenza è calata dai 261 casi del periodo 9-15 aprile ai 231,2 del periodo 16-22 aprile fino ai 214,1 casi rilevati dopo l'ultimo bollettino diramato ieri dalla Regione Puglia. Focalizzando l'attenzione sugli stessi segmenti temporali, possiamo notare un calo costante dei contagi negli ultimi 21 giorni: dai 10315 del 9-15 aprile, si è giunti agli 8466 positivi del periodo 23-29 aprile, con un calo percentuale del 18%. Si attesta al 7,37% la flessione dei casi i periodi 16-22 aprile e 23-29 aprile (da 9140 a 8466 casi).

Ciò che invece potrebbe suggerire decisioni più votate alla prudenza è il dato dei ricoverati. Se è vero che gli ospedalizzati in Puglia sono in costante calo (ieri per la prima volta dopo 39 giorni il numero totale dei ricoverati è sceso sotto i 1900), è pur vero che la percentuale di posti letto occupati è ancora ben oltre la soglia critica e la media nazionale. Secondo l'ultimo bollettino del Ministero della Salute in Puglia sono 230 i positivi ricoverati in terapia intensiva (15 i nuovi ingressi rilevati ieri), ovvero il 39% (+9% rispetto alla soglia critica), il secondo valore percentuale più alto in Italia, insieme alla Lombardia e dietro la sola Toscana (41%). Se la flessione dovesse proseguire, la Puglia potrebbe scendere sotto la soglia critica almeno per quel che concerne i ricoverati nei reparti di Pneumologia e malattie infettive, dove attualmente sono occupati il 44% dei posti letto, ovvero 4 punti percentuali oltre il tetto fissato dal Ministero della Salute. Volendo convertire i dati dandogli una chiave di lettura positiva, si può evidenziare come il numero di ricoverati totale, dal 7 aprile (giorno del picco massimo mai raggiunto di 2297 persone ricoverate) a ieri sia calato quasi del 18%. La percentuale si avvicina al 20% se si circoscrive l'analisi alle sole terapie intensive (da 286 del 18 aprile ai 230 di ieri).

Tuttavia, sono numeri ancora troppo alti, come conferma anche il dato dei nuovi ingressi in terapia intensiva, 95 nei soli ultimi 4 giorni e soprattutto quello dei decessi, 268 negli ultimi 7 giorni. Il che, tradotto in soldoni, vuol dire che c'è ancora una alta circolazione del virus e di persone che si ammalano. La ricetta per frenare questi numeri inquietanti è composta da due semplici ingredienti: rispetto delle regole e miglioramento della campagna vaccinale. 

E qui apriamo il capitolo vaccini: mentre in Italia ieri per la prima volta si è raggiunto l'obiettivo delle 500mila somministrazioni fissato dal generale Figliuolo, in Puglia si è osservata una leggera decelerazione. Fino a pochi giorni fa la Puglia risultava nella 'top three' delle regioni con la più alta percentuale di dosi somministrate in relazione a quelle consegnate. La percentuale (dati aggiornati a questa mattina) è attualmente all'87,9% (la decima in Italia) con 1.253.328 dosi somministrate sulle oltre 1,4 milioni di dosi a disposizione. Dunque, allo stato attuale, circa un quarto dei pugliesi ha ricevuto almeno la prima dose. Per ambire a un drastico calo dei contagi e delle ospedalizzazioni sarebbe opportuno raggiungere almeno il 50% della popolazione. 

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