Trentaquattrenne ucciso a San Giovanni Rotondo: la Procura conferisce incarico per l'autopsia
Per il fatto, i carabinieri hanno arrestato il 50enne Michele Piano che, in sede di interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere e, per il tramite del suo legale, si è dichiarato estraneo ai fatti
Nella giornata di domani, 13 febbraio, la procura di Foggia conferirà l'incarico ai medici legali che eseguiranno l'autopsia sul corpo di Michele Placentino, 34enne di San Giovanni Rotondo, ucciso con almeno due colpi di pistola la sera del 2 febbraio, in un appartamento al secondo piano di una palazzina di via Paolo VI.
Per il fatto, i carabinieri hanno arrestato il cugino dell'uomo, il 50enne Michele Piano; in sede di interrogatorio di garanzia l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'arresto è stato poi convalidato dal gip del Tribunale di Foggia, Antonio Sicuranza, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Piano, rappresentato e difeso dall'avvocato Luigi Marinelli, si è dichiarato innocente ed estraneo ai fatti.
LE INDAGINI | Secondo gli inquirenti il movente del fatto di sangue sarebbe da ricondurre un litigio per questioni passionali: erano almeno cinque le persone che, la sera dello scorso venerdì, si sono incontrate in via Paolo VI, dove vive Piano insieme alla sua compagna. Nel corso della serata, è emerso, la vittima e un’altra persona avrebbero avuto un acceso diverbio, con il primo che accusava il secondo di importunare la moglie. A quel punto, secondo la tesi di un testimone, si sarebbe intromesso Piano che avrebbe impugnato l’arma e aperto il fuoco; circostanza, questa, negata dal 50enne che nelle ore successive al fatto si è allontanato con la sua auto per raggiungere un’abitazione in campagna. Una sesta persona, invece, ripresa dalle telecamere della zona allontanarsi a bordo di un’auto bianca, non sarebbe stata ancora individuata dai carabinieri.
