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Cronaca

Arrestato dirigente dei Riuniti di Foggia, così decideva appalti e affidamenti: "O con me o contro di me"

Le complesse attività investigative hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione a episodi di concussione e corruzione correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché la “manipolazione” di quattro gare di appalto bandite dall’azienda ospedaliera universitaria 'Ospedali Riuniti' di Foggia

Sono Massimo De Santis, 62enne di Foggia, Nicola Stefanelli e Nicola Amoruso, 56enne e 57enne entrambi di Bari, e Marco La Bianca, 35enne di Acquaviva delle Fonti, i quattro soggetti arrestati questa mattina dalla Guardia di Finanza.

Per il dirigente dell’Area Tecnica del Policlinico Riuniti si sono aperte le porte del carcere (sospeso dalla direzione generale del Policlinico). Gli altri tre sono finiti ai domiciliari.

Il procedimento costituisce stralcio della vicenda giudiziaria che ha riguardato l’ex dg Vitangelo Dattoli e i vertici di Alidaunia, in merito alle gare d’appalto per l’affidamento del servizio di elisoccorso. Le indagini hanno consentito di ricostruire altri episodi delittuosi della stessa natura: vale a dire la manipolazione delle procedure di gara bandita dall’azienda ospedaliera universitaria.

Dalle attività tecniche è emerso che l’ing. Massimo De Santis, responsabile dell’ufficio manutenzione dell’Area Gestione tecnica dei Riuniti, avrebbe posto in essere condotte illecite a partire da maggio 2017.

Sempre nell’ambito del procedimento penale che aveva portato all’arresto Dattoli, Pucillo, Acquaviva, Apicella e Quartucci, dall’esame dei dati presenti nel telefono cellulare sequestratogli il 17 febbraio 2020, erano emerse ulteriori condotte illecite poste in essere dall’ingegnere, confermando il quadro indiziario già emerso nel corso delle precedenti indagini relative alla presunta manipolazione di due procedure bandite dalla Ospedali Riuniti di Foggia.

Il compendio indiziario a carico di Massimo De Santis e dei soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda, si fonda anche su quanto emerso dalle fonti aperte e dai documenti acquisiti presso la stazione appaltante, nonché dalle dichiarazioni rese dai soggetti escusse a sommarie informazioni.

Concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, commessi a Foggia nel periodo 2018-2021. Queste le accuse mosse a vario titolo nei confronti di quattro soggetti.

Le complesse attività investigative hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione a episodi di concussione e corruzione correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché la “manipolazione” di quattro gare di appalto bandite dall’azienda ospedaliera universitaria 'Ospedali Riuniti' di Foggia:

Si tratta dell’affidamento del servizio di riqualificazione e attivazione delle otto sale operatorie all’interno del blocco operatorio (gara bandita in data 01.07.2019 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a 2.199.555,89 euro.

L’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici (gara bandita il 23.07.2020 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a 4 milioni.

L'affidamento diretto del servizio inerente alla viabilità interna ed agli accessi carrabili e pedonali (gara bandita il 18.07.2019 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a € 42.362,46.

L’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti gas medicinali e tecnici (gara bandita in data 15.05.2018 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a 1,6 milioni,

Sarebbe emerso un vero e proprio “reticolo di contatti” tra imprese e pubblici ufficiali, con lo scopo di pilotare gli appalti, al fine di perpetrare i reati contro la Pubblica Amministrazione e ottenere illeciti guadagni.

Ssecondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip presso il Tribunale di Foggia, quanto alla gara per la riqualificazione delle sale operatorie per l’attività intramoenia, i referenti di una S.p.a. con sede a Milano - uno dei quali nominato anche dirigente a contratto dalla stessa stazione appaltante - avrebbero redatto sia i documenti necessari ad avviare la procedura (studio di fattibilità, quadro economico, progetto preliminare e progetto esecutivo), sia gli atti di gara (capitolato tecnico, bando e disciplinare), tutto al fine di assicurarsi vantaggi nella fase di valutazione tecnica del progetto presentato.

In più, il dirigente dell’Area Gestione Tecnica, non solo nella qualità di R.u.p. si sarebbe attribuito la paternità di alcuni documenti (relazioni, tavole architettoniche) mai stilati, indispensabili per l’avvio della procedura, ma - quale componente della commissione giudicatrice di gara - avrebbe favorito il raggruppamento temporaneo di imprese (costituito dalla s.p.a. milanese e da una s.r.l. con sede a Bari), poi risultato vincitore dell’appalto.

In relazione alla gara per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici, il dirigente dell’Area Gestione Tecnica avrebbe ricevuto dall’amministratore unico di una S.r.l.s. con sede a Foggia partecipante alla procedura, prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande, l’offerta tecnica ed economica consigliandogli l’inserimento di migliorie.

Peraltro, lo stesso dirigente avrebbe ricevuto dal medesimo amministratore unico - in cambio di 29 affidamenti diretti di lavori concessi nel periodo 2018-2020 - varie utilità [tra cui 18 lampade da appartamento e due impianti di antifurto per le sue abitazioni di Troia e Foggia, per un valore complessivo di circa 9mila euro.

Con riferimento alla gara per i lavori inerenti alla viabilità interna e agli accessi carrabili e pedonali, la turbativa sarebbe stata perpetrata mediante l’artata predisposizione del computo metrico estimativo e con la preventiva condivisione dell’offerta economica tra l’imprenditore partecipante e il dirigente dell’Area Gestione Tecnica, che sarebbe anche intervenuto direttamente sul Rup. della procedura nella fase di aggiudicazione dei lavori.

éer quanto concerne la gara per il servizio di gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali e tecnici, la manipolazione della procedura sarebbe stata realizzata mediante la predisposizione degli atti a base di gara (capitolato tecnico e disciplinare) ad opera della s.r.l. con sede ad Altamura, poi risultata aggiudicataria dell’appalto.

Inoltre, a seguito della iniziale aggiudicazione del servizio ad altro operatore economico, il rappresentante legale della citata s.r.l. e il rup - ancora una volta individuato nella figura del nominato dirigente dell’Area Gestione Tecnica - avrebbero concordato di attivare la procedura per l’accertamento sulla congruità dell’offerta presentata, provvedendo alla sua esclusione e al definitivo affidamento dei lavori alla predetta s.r.l., grazie all’elaborazione da parte del legale dell’azienda - in luogo della stazione appaltante - della replica alle giustificazioni presentate dall’aggiudicatario provvisorio.

Il dirigente, quindi, per favorire l’aggiudicazione di tale gara, avrebbe ricevuto dall’amministratore di fatto della S.r.l. vincitrice dell’appalto un soggiorno di una settimana con la compagna presso una struttura alberghiera sita a Sestriere di proprietà della predetta società, unitamente ai biglietti aerei di andata e ritorno, nonché uno smartphone Iphone X e un divano.

Infine, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, sempre il dirigente, abusando della sua qualità di pubblico ufficiale e dei suoi poteri - avrebbe costretto il socio di una s.n.c., operante nel settore della falegnameria, in cambio di 26 affidamenti diretti di lavori concessi nel periodo 2019-2021, ad acquistare beni ed a eseguire lavori in suo favore, tra cui la ristrutturazione di vari mobili, la realizzazione di una scala retrattile, l’acquisto e il montaggio di zanzariere per le sue abitazioni di Troia, Foggia e Pineto, per un valore complessivo di oltre 4mila euro.

Significative, al riguardo, le espressioni usate dal predetto dirigente da cui si desumerebbe lo stato di soggezione dell’imprenditore: “Il parroco della chiesa qui sono io e ti devi rivolgere solo a me”; “O con me o contro di me”.

La presente attività costituisce una chiara testimonianza del costante impegno profuso dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari - in sinergia con la Procura della Repubblica di Foggia - nel contrasto ai fenomeni di corruttela e alle turbative degli appalti pubblici, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché degli imprenditori onesti.

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