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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione in Regione Puglia: arrestati funzionario e imprenditore edile, indagato Lerario

Sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti indagati, a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, nonché falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, commesse a Bari nel 2021

Questa mattina i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare personale agli arresti domiciliari nei confronti di un funzionario della Regione Puglia, Antonio Mercurio, e di un imprenditore edile barese, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta di questa Procura della Repubblica.

Sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti indagati, a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, nonché falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, commesse a Bari nel 2021.

Sono stati sequestrati anche i beni nella disponibilità dei soggetti arrestati e dell'ex dirigente delle sezioni 'Provveditorato economato' e 'Protezione civile' della Regione Puglia Mario Lerario - anch’egli indagato per i delitti ma non attinto da misura cautelare personale - per un valore complessivo di 80mila euro, pari all’ammontare complessivo del prezzo e del profitto della corruzione, allo stato, ipotizzata.

L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività di indagine, coordinata dall'ufficio giudiziario, delegata al Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Bari, che trae origine da evidenze acquisite nel corso di una più ampia attività investigativa svolta sempre dalle Fiamme Gialle nell'ambito della quale il 26 dicembre 2021, era stata emessa una ordinanza di custodia cautelare a carico dell’ex dirigente della Protezione civile regionale Mario Lerario e di altri 2 imprenditori per l’ipotesi di reato di corruzione per l’esercizio della funzione.

In tale contesto le risultanze delle attività tecniche di captazione telefonica e ambientale supportate dalla disamina della documentazione acquisita presso gli uffici della Regione Puglia avrebbero fatto emergere la presunta corresponsione di somme di denaro - in almeno due occasioni e per un totale di 35mila euro - al dirigente da parte dell’imprenditore edile barese oggi attinto da misura cautelare, risultato aggiudicatario di nove appalti da parte della Sezione Provveditorato Economato, con atti a firma dell’ex dirigente e del funzionario della Regione Puglia, negli anni 2019, 2020 e 2021, per un importo complessivo di oltre euro 2.283.000.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini avrebbero disvelato che tali appalti sarebbero stati affidati contravvenendo alla normativa di settore mediante il loro frazionamento artificioso e senza rispettare il principio di rotazione degli operatori economici.

Per di più, il raffronto tra le offerte oggetto dell’aggiudicazione degli appalti ai soggetti economici riconducibili al citato imprenditore barese e le relative liquidazioni da parte della Regione Puglia (a fronte delle fatture emesse) avrebbe permesso di rilevare la presenza di pagamenti di somme superiori a quelle oggetto di aggiudicazione, per oltre 45mila euro, senza che - negli atti amministrativi né, tantomeno, in qualsivoglia altra documentazione esibita o comunque reperita - se ne rinvenga adeguata giustificazione. In taluni casi, l’effetto di liquidare somme imponibili superiori a quelle oggetto di aggiudicazione è stato ottenuto mediante la sovrastima dell’Iva in sede di impegno di spesa (22% rispetto a quella poi indicata in fattura pari al 10%).

Le attività investigative avrebbero fatto emergere l’ulteriore ipotesi di reato di falsità materiale in atti pubblici che sarebbe stata commessa, in concorso, dai più volte richiamati ex dirigente e funzionario della Regione Puglia, in quanto i due pubblici ufficiali, in un atto dirigenziale dell’agosto 2021 per euro 135.750 avente ad oggetto ‘Interventi di riqualificazione impiantistica di parte dei locali tecnici presso la sede della Presidenza della Gr in Bari’, avrebbero attestato fittiziamente che l’intera somma era relativa ai lavori indicati nel medesimo atto dirigenziale, pur riferendosi, quanto a euro 103.232, a lavori eseguiti in precedenza dal menzionato imprenditore edile presso il Palazzo Agricoltura in Bari (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa).

L’attività costituisce un’ulteriore, significativa testimonianza del costante impegno profuso da questa Procura della Repubblica di Bari - in sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari - nel contrasto ai reati commessi dai pubblici ufficiali, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine alle ipotesi di reato contestate, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

 

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