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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Soldi dagli stranieri e finte assunzioni per farli entrare in Italia: nei guai ispettore della Mobile di Foggia

Alessandro Ardone, ispettore del gruppo investigativo di Cerignola, è uno dei coinvolti dell'operazione Farmaghosters

C'è anche Alessandro Ardone, 49enne ispettore presso la Squadra Mobile di Cerignola originario di Brindisi, tra gli arrestati di 'Farmaghosters', l'operazione della Guardia di Finanza che ha svelato un sistema fraudolento di aziende agricole fantasma per indennità previdenziali e 'lasciapassare' per migranti.

Il poliziotto è indagato perché  "avendo per ragioni del suo servizio la disponibilità di vetture di servizio, se ne appropriava allo scopo di restituirle, utilizzandole per incontrare Antonio Da Bellonio e concordare con questi il conseguimento illecito dei nulla osta e provvedere alla consegna del denaro ottenuto dagli stranieri beneficiari". 

Il 3 giugno 2023, infatti, secondo quanto si legge  nelle carte dell'inchiesta, con una Renault Megane in uso al gruppo investigativo di Cerignola, si sarebbe recato presso un'area di servizio della Statale 16, direzione Bari, per incontrare Antonio Da Bellonio - uno dei due promotori e capo dell'associazione fraudolenta insieme ad Antonio Reddavide - per consegnargli 15mila euro.

Sei giorni dopo, il 9 giugno, con un'altra auto in uso alla squadra mobile, una Fiat Panda, l'agente di polizia e Da Bellonio, si incontrarono nei pressi della vecchia sede del commissariato di polizia per la consegna di 17.500 euro. 

Alessandro Ardone, in concorso e previo accordo con Antonio Da Bellonio, Giuseppe De Feudis e Mostafa El Hallouimi, al fine di trarre profitto dalla condizione di illegalità di stranieri di origine marocchina, avrebbero compiuto atti diretti a procurare l'ingresso illegale in Italia degli stranieri, mediante falsi documenti attestanti domande di lavoro di società inesistenti e false idoneità alloggiative, attraverso la richiesta di visti emessi nell'ambito della 'normativa flussi' del 2023 per soggetti privi dei requisiti, ovvero per lavoratori fittizi, in cambio del pagamento di una somma di denaro. 

In particolare, l'ispettore della squadra Mobile in servizio a Cerignola, tramite la mediazione di Giuseppe Defeudis e l'aiuto di El Hallouimi, avrebbe dato la propria disponibilità alla fittizia assunzione ad opera di Da Bellonio nei confronti di alcuni soggetti, dietro un corrispettivo in denaro.

Inoltre, dopo aver acquisito la disponibilità fittizia lavorativa di alcuni soggetti del Marocco, gli indagati avrebbero indotto in errore l'ispettorato territoriale del lavoro e gli ufficiali prefettizi impiegati presso lo Sportello Immigrazione della Prefettura di Foggia, tratti in inganno e indotti a rilasciare nulla osta ideologicamente falsi in quanto basati su presupposti inesistenti, consistenti nella prospettazione di rapporti di lavoro in realtà inesistenti per l'inoperatività delle società datrici.
 

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