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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Torremaggiore

Uccide la figlia 16enne e il presunto amante della moglie, Taulant a dibattimento: il Tribunale dice 'no' all'abbreviato

A sciogliere la riserva è stata la gip del Tribunale di Foggia Francesca Mannini che ha ritenuto “inammissibile” la richiesta di giudizio immediato per l'imputato. Il processo, dunque, proseguirà davanti alla Corte d'Assise

Rigettata la richiesta di rito abbreviato per il panettiere albanese di 43 anni Malaj Taulant, residente a Torremaggiore e accusato di duplice omicidio volontario e tentato omicidio pluriaggravati. L’uomo, difeso dagli avvocati Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, verrà processato dinanzi alla Corte d’Assise di Foggia (presidente Mario Talani) per avere, secondo l’accusa (pm Sabrina Cicala), ucciso a coltellate il 51enne Massimo De Santis, ritenuto l'amante della moglie Tefta, e la figlia Jessica, di soli 16 anni, intervenuta in difesa della madre, quest’ultima gravemente ferita ma sopravvissuta alla mattanza.

A sciogliere la riserva sul punto è stata la gip del Tribunale di Foggia Francesca Mannini che ha ritenuto “inammissibile”, la richiesta di giudizio immediato per l'imputato. Il processo, dunque, proseguirà con la formula del rito ordinario nell’udienza già calendarizzata il prossimo 22 marzo. In aula, stamane, erano presenti sia l’imputato che la moglie, unica sopravvissuta alla mattanza, insieme al figlio di appena 5 anni che ha assistito a tutta la violenza. La donna, difesa dall’avvocato Roberto de Rossi, si è costituita parte civile nel procedimento anche in qualità di esercente la potestà genitoriale sul figlio minore; con lei, anche i familiari di Massimo De Santis, assistiti dall’avv. Matteo Tenace, e le operatrici della Cooperativa Sociale “Il Filo di Arianna”, rappresentata dall’avv. Anna Grasso.

"Sarà il dibattimento ora a vagliare tutti gli aspetti processuali tra cui anche la comminatoria della pena", commenta al termine dell'udienza l'avvocato de Rossi. "Oggi è stata una udienza importante perché potevano profilarsi sconti di pena predeterminati e siamo molto soddisfatti dell'esito". "La mia assistita non è animata da sete di vendetta nonostante l'esperienza vissuta ma è mossa da un fisiologico bisogno di giustizia. Sta affrontando un delicatissimo percorso psicologico e chiede giustizia soprattutto per la figlia Jessica. Non sarà un percorso processuale semplice, ma siamo determinati" conclude.

LA VICENDA | Il fatto risale al 7 maggio scorso ed ha sconvolto l’intera Provincia di Foggia. Ad armare la mano dell’uomo sarebbe stata la gelosia: il primo a cadere sotto i colpi dei fendenti è stato il 51enne Massimo De Santis, commerciante incensurato del posto. L’uomo, che abita nella stessa palazzina, è stato colpito nell’androne del palazzo con numerose coltellate in varie parti del corpo, tra cui la gola, ed è morto dissanguato.

A quel punto, l’uomo albanese avrebbe raggiunto la moglie in casa colpendo anche lei ripetutamente con diverse coltellate, ma, in difesa della donna, salvandola, sarebbe intervenuta la figlia della coppia, Jessica - studentessa di appena 16 anni - anche lei colpita più volte con il coltello dal padre, causandone la morte durante il trasporto in ospedale. A tutta la drammatica scena ha assistito il figlio minore della coppia, di soli 5 anni, tuttora sotto shock.


 

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