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Rischio caduta massi nell'isola San Nicola. I ricercatori: "Creare zone cuscinetto con divieto di balneazione"

Lo studio, a firma di Jacopo Cinosi, Valerio Piattelli, Giorgio Paglia, Francesco Ciavattella ed Enrico Miccadei (del Dipartimento di Ingegneria e Geologia dell'Università 'D'Annunzio' di Chieti-Pescara) e Adelmo Sorci di Marlin Tremiti analizza l'evoluzione del paesaggio dell'isola di San Nicola dal punto di vista geologico e geomorfologico

'Valutazione della suscettibilità alla caduta massi ed evoluzione del paesaggio dell'Isola di San Nicola' è il titolo di una nuova pubblicazione scientifica sulle Isole Tremiti. Lo studio, a firma di Jacopo Cinosi, Valerio Piattelli, Giorgio Paglia, Francesco Ciavattella ed Enrico Miccadei (del dipartimento di Ingegneria e Geologia dell'Università 'D'Annunzio' di Chieti-Pescara) e Adelmo Sorci di Marlin Tremiti analizza l'evoluzione del paesaggio dell'isola di San Nicola dal punto di vista geologico e geomorfologico.

Un excursus sulla storia geologica dell'arcipelago precede lo studio più dettagliato, realizzati attraverso analisi integrate e multidisciplinari fondamentali per "ottenere una caratterizzazione completa dei processi geomorfologici che interessano l'Isola di San Nicola, con particolare attenzione alla tipologia, alla geometria e ai meccanismo di innesco dei movimenti franosi, e per ricavare il ruolo svolto dalle principali caratteristiche litostrutturali e tettoniche".

"L'Isola è ampiamente interessata da fenomeni di arretramento delle falesie e di gravitazione che ne minacciano gravemente il valore storico e naturalistico", spiegano gli autori dello studio. La suscettibilità alla caduta massi è misurata su parametri morfometrici e geotematici: i settori di falesia impostati su calcari dolomitici presentano i valori di suscettibilità più elevati. Valori medi, invece, appaiono lungo i fianchi dell'isola e lungo le scarpate nei settori più interni. I valori più bassi, invece, riguardano le superfici sommitali.

"Questo lavoro - si legge nello studio - rappresenta un valido strumento scientifico a supporto degli studi geomorfologici per la valutazione della pericolosità da frana e per una corretta pianificazione territoriale in qualsiasi altra piccola area insulare che presenti caratteristiche geologico-geomorfologiche e valori paesaggistici simili".

"In particolare, ci hanno permesso di produrre una nuova zonazione della suscettibilità dalla caduta di massi per l'Isola, oltre a definire e mappare le aree critiche su tutta l'isola. In questo contesto, i risultati di questa ricerca evidenziano l'importanza della mappatura geomorfologica sul campo nella valutazione della suscettibilità, nonché nella valutazione della accuratezza complessiva dei risultati. In particolare, le attività sul campo hanno permesso di produrre una carta geomorfologica aggiornata e dettagliata, utile per rappresentare lo spazio dell'isola".

La caduta dei massi e i crolli, causa principale delle modificazioni del paesaggio, sono fenomeni che si verificano in seguito a eventi impulsivi come i terremoti che hanno interessato (anche di recente) l'area. L'incrocio dei dati già esistenti con le analisi sul campo ha fatto emergere un incremento di circa il 4% delle aree interessate da frane, "probabilmente legato agli eventi sismici verificatisi tra la fine degli anni '90 e i giorni nostri".

Incrementi che si sono verificati maggiormente nelle aree ad alta suscettibilità alla caduta massi. La conoscenza accurata del territorio analizzato consente anche di pervenire a delle contromisure per la messa in sicurezza delle zone più a rischio: "Data la nota sismicità dell'area e tenendo conto dei cambiamenti climatici e del potenziale verificarsi di eventi meteorologici estremi, dovrebbero essere adottate misure di mitigazione del rischio per ridurre i pericoli e i rischi legati alla caduta massi", spiegano gli autori dello studio, secondo i quali i settori con maggiore propensione al cedimento dovrebbero essere oggetto di attività di consolidamento e di continuo monitoraggio: "La creazione di zone cuscinetto alla loro base, con divieto di balneazione, sarebbe inoltre consigliabile per la sicurezza delle persone".

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