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Mare e laghi pugliesi in buona salute, ma la foce del Candelaro resta fortemente inquinata: "È in peggioramento"

I risultati di GolettaVerde e dei Laghi delle analisi microbiologiche eseguite sulle acque marine e lacustri in Puglia: su 29 punti costieri monitorati da Goletta Verde – di cui 3 alle foci e 26 punti a mare – ben 28 sono risultati entro i limiti di legge

Quasi tutti i punti campionati sono entro i limiti di legge. È quanto rivela Legambiente nell’ambito delle due campagne estive 2023 di monitoraggio dello stato di salute dei mari e dei laghi italiani. I risultati di GolettaVerde e dei Laghi delle analisi microbiologiche eseguite sulle acque marine e lacustri in Puglia sono stati presentati nella giornata di ieri, presso la Capitaneria di Porto di Brindisi. In particolare, su 29 punti costieri monitorati da Goletta Verde – di cui 3 alle foci e 26 punti a mare – ben 28 sono risultati entro i limiti di legge. Un solo punto giudicato fortemente inquinato da Goletta Verde: si tratta del tratto di mare di fronte alla foce del Candelaro, a Manfredonia.

Secondo i dati del Portale Acque del Ministero della Salute, questa zona non risulta campionata dalle autorità competenti come spesso accade in corrispondenza delle foci. Tutti entro i limiti gli altri 28 punti: 2 in provincia di Foggia, 6 nella provincia di Barletta-Andria-Trani, 4 in quella di Bari, 5 di Brindisi, 6 di Lecce e 5 di Taranto.

Tuttavia, solo in 14 sui 29 punti monitorati è stato avvistato il cartello informativo sulla qualità delle acque, obbligatorio per legge da molti anni.  Per quanto riguarda invece il monitoraggio lacustre, la Goletta dei Laghi ha monitorato 3 punti: uno sul lago di Lesina, due sul lago Varano (di cui uno presso il canale emissario). I due punti campionati sulle sponde di quest’ultimo lo scorso 14 luglio nel Comune di Cagnano Varano (FG), con prelievi eseguiti in località Foce Varano, presso l’inciso, e all’ex Idroscalo Militare “Ivo Monti”, sono risultati entro i limiti di legge; stesso risultato anche per il prelievo presso il Lago di Lesina.

“Non possiamo permetterci peggioramenti, non dobbiamo né possiamo tornare indietro – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente –. Abbiamo già pagato 142 milioni di euro in sanzioni europee per il mancato recepimento delle direttive UE sul trattamento delle acque reflue. La qualità dei nostri fiumi e dei nostri mari dipende dall’efficienza dei depuratori. ll trattamento delle acque reflue è fondamentale per assicurare la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente e il turismo, garantire all’agricoltura flussi idrici costanti e carichi di nutrienti come azoto e fosforo. Per questo lanciamo un nuovo appello al Governo, affinché vengano realizzati nuovi depuratori, ammodernati quelli esistenti e completata la rete fognaria. Non sono ammessi più ritardi né scuse”.

Complessivamente soddisfatta per i risultati ottenuti, Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Puglia: “Siamo soddisfatti, nonostante ci sia stato un peggioramento di uno dei punti, ossia il mare di fronte alla foce del Candelaro, a Manfredonia. Questo ci fa capire che non dobbiamo mai far calare l’attenzione e che è necessario continuare con gli interventi di manutenzione delle reti fognarie e degli impianti di depurazione. Non dimentichiamo che sono 22 gli agglomerati urbani pugliesi in cui sono urgenti i lavori per uscire dall’infrazione europea sulla depurazione; essi contribuiscono alla multa comunitaria per l’Italia, che ci sta costando complessivamente decine di milioni di euro all’anno. Sono anche questi i cantieri della transizione ecologica di cui ha bisogno la nostra regione”.

Per quanto riguarda Goletta Dei Laghi, “I due punti campionati sul lago di Varano si confermano entro i limiti di legge, come succede dal 2020, primo anno di campionamento – spiega Elisa Scocchera, portavoce della Goletta dei Laghi – Si inserisce quest’anno per la prima volta anche il lago di Lesina. Questi risultati positivi non devono però far abbassare la guardia. Monitorare lo stato di salute dei bacini lacustri è un’attività che vogliamo continuare a porre al centro delle azioni di tutela e controllo della regione”.+

Depurazione Puglia 2023 

Per quanto riguarda i dati sulla depurazione, come rivela Acquedotto Pugliese sono 185 gli impianti di depurazione in esercizio a servizio degli agglomerati pugliesi, di cui 182 gestiti da AQP e 3 direttamente dai comuni (Biccari, Sannicandro Garganico-Torre Mileto e Volturara Appula). Il 12% dei presidi depurativi, secondo i dati di Arpa Puglia al 2022, hanno presentato una non conformità (ovvero almeno un campionamento con esito difforme dagli standard) alla Direttiva comunitaria (91/271). Secondo il gestore, il dato spesso è dovuto a scarichi illegali in ingresso o all’arrivo di acque meteoriche agli impianti di depurazione che ne inficiano il buon funzionamento, indipendentemente dalle loro condizioni strutturali. Sono stati oltre 106 i milioni di euro investiti da Acquedotto Pugliese nella depurazione nel 2022.  

Dagli originari 27, sono scesi a 14 gli agglomerati urbani interessati dalla procedura di infrazione n. 2059/2014 per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (91/271/CEE); a questi si aggiungono altri 8 agglomerati interessati dalla procedura di infrazione n. 2181/2017.  

Riuso acque reflue in agricoltura 

Si deve ancora lavorare. Nel 2022 sono stati affinati 4.649.604 m3 di acqua depurata, ma sono solo 5 i comprensori irrigui che hanno effettivamente utilizzato le acque affinate dagli impianti di Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte, Corsano, Gallipoli, Ostuni per un totale di circa 600.000 m3. 

Fanghi 

Nel 2022 la quantità complessiva di fanghi prodotti negli impianti gestiti da Acquedotto Pugliese in Puglia si è attestata su circa 179.000 tonnellate, conferite per più del 99,9% in impianti di recupero, in gran parte fuori regione e solo per la restante parte in discarica. Non sono stati conferiti fanghi direttamente in agricoltura. Tra i principali interventi infrastrutturali sono da segnalare la realizzazione di 13 serre solari che permetteranno di aumentare la sostanza secca fino al 70-80% con una riduzione in termini di volume di fango disidratato di circa 50.000 tonnellate. I procedimenti sono in corso. Domani (giovedì 27 luglio) è prevista l’entrata in esercizio della serra a Gioia del Colle. Sempre nell’ottica di migliorare la sostanza secca dei fanghi nel 2022 è stata completata la fornitura di 66 nuove centrifughe avviata nel 2019 e, nel 2023, è stata espletata gara per la fornitura di ulteriori 57 centrifughe da completare entro il 2026. 

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