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Salute

Abbattimento liste di attesa, 12 milioni per le cliniche private: "Disparità di trattamento, ma faremo la nostra parte"

Dei circa 32 milioni stanziati dalla Regione, 20 sarebbero destinate al 'Miulli' di Acquaviva e al 'Panico' di Tricase (due enti ecclesiastici). Il presidente dell'Aiop Salatto: "Disparità che salterebbe anche agli occhi di un bambino"

“Lo abbiamo già detto e lo confermo con convinzione: supporteremo con grande spirito collaborativo la Regione Puglia nello smaltimento delle liste d’attesa, allungatesi ulteriormente durante la pandemia, ma non posso non sottolineare l’iniquità dei criteri per il riparto delle risorse che il Ministero ha assegnato alla Puglia. Noi, come rappresentanti 27 strutture private, eseguiremo tutte le prestazioni che il Piano straordinario ci chiede di erogare, ma sui numeri siamo fortemente perplessi". È quanto dichiara Potito Salatto, presidente regionale dell'Associazione Italiana Ospedalità privata (Aiop), in merito alle risorse regionali destinate alle strutture nell'ambito del piano di abbattimento delle liste di attesa.

"Apprendiamo da fonti di stampa che della cifra complessiva di 31. 666.469 di euro,  20 milioni sono stati destinati a due sole strutture, Miulli di Acquaviva e Panico di Tricase, (due enti ecclesiastici). I restanti 12 milioni previsti dal piano di abbattimento delle lista d’attesa, saranno ripartiti tra 26 strutture private accreditate. Una disparità che salterebbe anche agli occhi anche di un bambino", puntualizza Salatto.

"È un dato di fatto - aggiunge il presidente di Aiop Puglia - che nel nostro Paese agli enti ecclesiastici viene riservata una particolare attenzione, ma si tratta sempre di strutture private,  come quelle che Aiop rappresenta, 27 per l’esattezza distribuite su tutto il territorio pugliese (6 cliniche tra Brindisi e Lecce, 12 tra Bari e provincia, 5 tra Foggia e provincia, 4 a Taranto) per un totale di 3803 posti letto. Pertanto, nel ringraziare la Regione Puglia per la fiducia che ci accorda, seppur con qualche evidente disparità di trattamento, diciamo con chiarezza che continueremo a far sentire la nostra voce tutte le volte che sarà necessario. Sì, perché tutte le volte che è necessario, la sanità privata non si sottrae mai alle richieste di soccorso del pubblico, come nel caso delle liste d’attesa. Ci atterremo alle indicazioni evadendo le prestazioni secondo l’ordine di priorità, ci faremo monitorare nei tempi di erogazione come previsto dal piano, ma non ci abitueremo a logiche parziali”. 

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